Chiese, Monasteri e Abbazie La Baviera

L’Abbazia di Schäftlarn

Le origini dell’Abbazia di Schäftlarn (“Benediktinerabtei Schäftlarn”) risalgono a oltre 1250 anni fa. Fondato nel 762 dal benedettino Waltrich il luogo religioso fu dedicato a San Dionisio e in seguito divenne luogo di culto dei canonici Premostratensi.

Schäftlarn, il complesso abbaziale

Nei primi anni del 1700 si ebbe una nuova ricostruzione del Monastero (che era già stata elevato allo status di Abbazia alla fine del 1600) grazie all’opera dell’italiano Antonio Viscardi, architetto di corte monacense, cui seguirono Francois Cuvillier il Vecchio, Johann Baptist Gunetzrhainer e Johann Michael Fischer.

Nel 1866 Ludwig I consegnò ai benedettini il Monastero che nel 1910 fu elevato nuovamente al titolo di Abbazia, dal principe reggente Luitpold.

Il complesso religioso dove spicca esternamente il campanile a forma quadrata ospita un istituto scolastico, una distilleria già presente nel periodo della secolarizzazione e un apiario da dove la confraternita religiosa ottiene il prezioso nettare.

Schäftlarn, facciata principale con il campanile

L’interno è un insieme di opere e decorazioni rococò che risaltano tra le bianche pareti.

Schäftlarn , interno dell’Abbazia

Stucchi ed affreschi opere dell’artista Johann Baptist Zimmermann risalenti agli anni dal 1754 al 1756, ben si combinano con pulpito e altari creati dal 1756 in quasi dieci anni dallo scultore di corte monacense Johann Baptist Straub.

L’affresco visibile nella cupola del presbiterio che vanta un’altezza di 17 metri raffigura la Beata Vergine Maria con al suo fianco Sant’Agostino che consegna una parte del bianco abito religioso indossato dai monaci a San Norberto, tra gli angeli, opera (come anticipato) dello Zimmermann.

Schäftlarn, affresco del presbiterio

L’altare maggiore è opera dello scultore Johann Baptist Straub nel periodo del 1755 al 1764 con pala che mostra l’Assunzione della Vergine Maria, dipinto dal maestro di corte di Monaco Balthasar Augustin Albrecht. Cinto da quattro elaborate colonne si può ammirare nella parte superiore una preziosa opera che mostra sulla sinistra, tra una selva di raggi dorati, il Cristo risorto nel guardare Maria che sale in cielo. Ai lati sono raffigurati i santi della chiesa, San Dionisio (Hl. Dionisyus, a sinistra) con libro e testa e Santa Giuliana (Hl. Juliana, a sinistra) con spada e con il diavolo, rappresentato da un drago, in catene.

Schäftlarn, altare Maggiore

Il dipinto che si estende per la navata illustra in varie scene la fondazione di Schäftlarn come monastero premostratense nel 1140.

Schäftlarn, affresco centrale

Il pulpito presente nella parte sinistra della navata, opera di Straub, presenta nella parte inferiore Mosè.

Schäftlarn, l’elaborato pulpito e sullo sfondo l’altare dedicato a San Norberto (lato sinistro)

L’organo datato 1996 è impreziosito da opere pittoriche e mostra nella parte superiore gli angeli intenti a suonare.

Sopra è visibile l’ennesima opera pittorica all’interno di una elaborata cornice dorata che raffigura re David intento a suonare l’arpa.

Schäftlarn, affresco sopra l’organo

Una preghiere chiude la nostra visita religiosa. All’esterno merita una visita il curato giardino ricco di fiori unitamente ai pregiati prodotti alimentari ivi pressenti.

Schäftlarn, statua della Beata Vergine Maria

Informazioni utili

L’Abbazia di Schäftlarn è ubicata nel comune di Schäftlarn nel circondario di Monaco, nella regione dell’Alta Baviera (Oberbayern). La chiesa è aperta tutti i giorni con orario continuato; l’orario dei punti vendita dei prodotti artigianali varia a seconda del periodo. La “B11” la collega a Monaco (a nord) cui dista circa 25 chilometri e si trova a circa 65 chilometri da Garmisch-Partenkirchen. Il confine di stato Italia-Austria (Brennero) è distante circa 120 chilometri (Brennero-Garmisch-Wolfratshausen). Materiale illustrativo presso l’edificio del Municipio (Rathaus) in Starnberger Straße 50

Ringraziamenti

Si ringrazia la comunità religiosa locale per le utili informazioni durante la visita dell’Abbazia.

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