La Baviera

La città di Dachau

Dachau è una storica città della Baviera posta sul fiume Amper. Con una popolazione che sfiora i 50 mila abitanti vanta oltre mille anni di storia essendo stata fondata nel lontanissimo 805 da Carlo Magno.

Dachau vanta un curato centro storico dominato dal castello barocco e fu in questa città bavarese che nacque Joseph Effner architetto e decoratore monacense tra i fautori del rococò bavarese.

La prima visita legata ai simboli della città è dedicata alla chiesa parrocchiale di San Giacomo (“Stadtpfarrkirche St.Jakob”), ricostruita nei primi anni del 1600 in stile tardo rinascimentale, laddove già esisteva una piccola chiesa gotica.

Dachau, Pfarrkirche St. Jakob

La bianca facciata della chiesa è esaltata dal campanile ottagonale in stile barocco terminante nella consueta forma a bulbo di cipolla alto 44 metri ed eretto tra il 1676 ed il 1678. Sulla facciata disposta verso sud è visibile una grande e preziosa meridiana che riporta non soltanto l’ora, ma anche il mese e il segno zodiacale.

Dachau, l’interno della chiesa

L’interno ad unica navata vanta statue di santi e due altari minori (a sinistra l’altare di Maria, a destra l’altare di Giuseppe) cinti da colonne assai elaborate che precedono il coro.

Coro che mostra quattro statue poste ai lati raffiguranti San Giovanni e Sant’Andrea a sinistra, San Giacomo e San Tommaso a destra, un grande crocefisso e l’altare maggiore (del 1939) ricco di decorazioni e raffigurazioni sacre.

Nel cuore del curato centro storico si trova il Rathaus (Municipio). Risalente al 1486 fu ricostruito agli inizi del 1600 e la rossa facciata a gradoni spicca tra gli edifici circostanti.

Dachau, Rathaus

Impiego alcuni minuti per trovarmi dinanzi alla facciata bicolore del castello, che si erge su una piccola collina a ridosso del corso dell’Amper. In origine eretto come un castello medievale dai Conti di Dachau, fu ampliato e trasformato in un enorme complesso a quattro ali sotto il Duca Guglielmo IV (Wilhelm IV, Haus Wittelsbach) e suo figlio Duca Alberto V (Albrecht V) dagli architetti di corte monacensi, a metà del 1500.

Dachau, il castello -1-

All’inizio del XIX secolo i tre quarti del complesso furono demoliti, lasciando solo l’ala della sala di fronte al giardino, dove si trovava anticamente la sala da ballo, che era stata ridisegnata in stile barocco nel periodo dal 1715 al 1717 dall’architetto Joseph Effner su ordine del principe elettore Max Emanuel.

La maestosa scalinata porta nella elegante “Sala da ballo”, chiusa da un soffitto ligneo rinascimentale a cassettoni che è considerato uno dei più importanti del sud della Germania.

Dachau, il castello con la sala da ballo -2-

Questa preziosissima opera realizzata fra il 1564 e il 1566 presenta diverse variopinte decorazioni che rappresentano gli stemmi nobiliari dei committenti della casata dei Wittelsbach. Arricchita da quadri e decorazioni che corrono lungo la parte superiore per l’intera lunghezza, essa è adibita a eventi culturali di pregio.

Dachau, particolare del soffitto della sala da ballo

Il giardino del castello invita a una salutare passeggiata tra alberi da frutto e variopinti fiori che arricchiscono questo curato spazio verde. Magnifico il panorama che regala questo luogo che abbraccia la città di Monaco, non distante, arrivando fino alle Alpi.

Dachau, il giardino di corte del castello -3-

Nelle immediate vicinanze del castello di trova la “Wasser Turm”, torre che forniva l’acqua alla città nel periodo dal 1910 al 1969, come indicato dallo stemma. Oggi è adibita a luogo culturale ospitando mostre e altre attività.

Dachau, Wasser Turm

Dalla stazione ferroviara (Bahnhof) si dipana la “Strada della memoria” (“Weg des Erinnerns”) che arriva al Centro Commemorativo (“KZ – Gedenkstätte”). Essa consiste in dodici tavole informative a testimonianza e ricordo del tragitto che fu percorso dai deportati che si avviavano verso il campo di concentramento. Non distante dalla stazione ferroviaria si possono vedere le c.d. “Pietre d’inciampo”, targhette in ottone in ricordo dei cittadini ebrei che vissero a Dachau e che furono uccisi. Secondo fonti ufficiali circa 700 mila visitatori ogni anno accedono al campo di concentramento di Dachau all’interno del quale tra il 1933 e il 1945 furono recluse 200 mila persone e 40 mila di esse trovarono la morte. All’interno i vari siti e le centinaia di foto presenti raccontano e testimoniano una delle più brutte pagine di storia del nostro tempo. Queste le emblematiche parole pronunciate nel discorso al Bundestag tedesco il 19 gennaio 1996 dall’allora Presidente della Repubblica Federale Tedesca, Roman Herzog: “Wir wollen nicht unser Entsetzen konservierenWir wollen Lehren ziehen, die auch die künftigen Generationen Orientierung verstehen” (“Non vogliamo chiuderci nella nostra indignazione, vogliamo piuttosto trarre degli insegnamenti che possano rappresentare una guida per le future generazioni”).

Informazioni utili

Dachau città di antiche origini si trova a circa 20 chilometri a nord-ovest di Monaco cui è collegata con l’arteria stradale B304. Vista la vicinanza con la capitale bavarese è collegata anche dalla linea S-Bahn n. 2 (fermata Dachau Stadt, direzione Altomünster).. Il Tourist Information si trova in Konrad-Adenauer-Straße, 1 e presenta una buona dotazione di materiale illustrativo. Il castello di Dachau (Schloss Dachau) si trova in Schlossstraße, 7. Esso è aperto tutto l’anno (escluso il lunedì) con orario nel periodo invernale (Ottobre-Marzo) dalle 10.00 alle 16.00 e nel restante periodo dalle 09.00 alle 18.00. Costo del biglietto €. 2.00 Maggiori informazioni sul sito ufficiale http://www.schloesser.bayern.de

Ringraziamenti

Si ringrazia il Tourist Information per la disponibilità fornita durante la visita della città. Vivissimi ringraziamenti esprimo all’indirizzo del “Bayerische Verwaltung der Staatlichen Schlösser Gärten und Seen” di Monaco di Baviera per la preziosa e continua disponibilità espressa e per la concessione delle foto contrassegnate dai nr. 1, 2, 3.

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2 commenti

  1. Pietro dice:

    Sono rimasto a bocca aperta in questi giorni che sono stato a Dachau bella cultura bella civiltà

    1. Grazie del suo commento! Continui a seguire il mio sito!

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