La distesa boscosa dell’Altlacher Hochkopf si distende fino a raggiungere le acque cristalline del Walchensee uno dei tanti laghi che costellano la regione bavarese.
A pochi metri dalla sommità circondata dal rigoglioso verde si trova la “Jagdhauser Hochkopf” luogo caro a Re Ludwig II di Baviera.
La baita alpina è stata costruita nel 1850 da Maximilian II Re di Baviera e padre del futuro sovrano Ludwig, come casino di caccia.
Un anno dopo la morte del padre, Ludwig II Re di Baviera diventa il proprietario di varie baite alpine con stalle e cucina ubicate nei dintorni circostanti per circa 22 mila Gulden.
Questa baita alpina sull’Altlacher non ha nessun confort ed ha tre stanze: una camera da letto, un soggiorno e un bagno. All’interno il re dispone di semplici arredi con una stufa di maiolica in camera da letto e accanto un tavolo rotondo e alcune sedie. Vi è una stanza per la servitù, cucina e una stalla.
Le escursione avvenivano su una slitta anticipata dalla servitù che portava tutto il necessario in grosse ceste ed una volta giunti nella baita ognuno aveva il suo compito.
Ludwig II invitò il compositore Richard Wagner dal 9 al 21 agosto 1865 in completa pace e solitudine.
“Wie unbeschreiblich schon ist hier! Nichts konnte mir so heilsam werden. Wie schon ist alles”, scrive Richard Wagner a Re Ludwig II il 10 agosto 1865. Wagner si trova nel rifugio Hochkopf con il suo servitore e il suo fedele cane Pohl.
Ma l’euforia iniziale dura poco: il 20 agosto Wagner scrive una altra lettera a Re Ludwig II dicendo che si è ammalato causa maltempo ed è costretto a tornare a Monaco per ricevere cure mediche. Seguono altri inviti del monarca bavarese verso il compositore ma quest’ultimo rifiuta ogni invito, ringraziandolo. Successivamente Re Ludwig trascorrerà sull’Hochkopf il periodo del compleanno del compositore quasi ininterrottamente fino al 1886.
La casa del guardaboschi (oggi casa vacanze) è il luogo dove il sovrano bavarese trascorreva le notti quando giungeva tardi per la salita alla baita: affacciata sul lago la casa aveva al primo piano una stanza sempre disponibile per Ludwig! La casa dove Re Ludwig soleva soggiornare (come dice il cartello esposto prima di entrare nel parcheggio di proprietà), è stata ricostruita a 50 metri dall’ex casa forestale. Dal 1893 la casa è chiamata “Forsthaus Altlach”.
Non è rimasto più niente all’interno che ricordi il sovrano come riferito dai proprietari nella mia precedente visita anni or sono e all’ingresso ancor oggi è visibile l’iniziale del sovrano.
Nell’ultimo soggiorno in terra bavarese (meno di un mese addietro) era mia intenzione salire sull’Altacher Hochkopf per vedere con i miei occhi quella che oltre cent’anni fa è stata l’omonima baita luogo caro al sovrano bavarese Ludwig II.
Lasciata la pittoresca “B11” in prossimità del Walchensee percorro la strada (a pagamento) che costeggia la sponda meridionale del lago.
La striscia d’asfalto si incunea tra il verde circostante e non mancano gli scorci pittoreschi con tanto di panchine per godere appieno di questo paesaggio e di questa salubre aria…
In prossimità della “Casa-vacanze” Ferienvohnung” si trova il sentiero che porta alla baita alpina Hochkopfhütte una manciata di metri sotto la vetta posta a 1328 metri slm.
Lascio le cristalline acque del Walchensee per dirigermi verso il percorso segnalato che permette di raggiungere la baita voluta da Maximilian II, in circa due ore!
All’inizio del sentiero ecco, a destra, su un imponente masso una targa commemorativa che ricorda la permanenza di Wagner tra queste montagne.
Il sentiero si divide in due percorsi e il sottoscritto sceglie quello sicuramente meno agevole ma (forse) più breve.
Il sentiero si fa breccia tra le mille tonalità di verde di una radura chiusa da alti alberi prima di incunearsi tra la folta vegetazione.
L’assoluto silenzio è rotto dallo scrosciare dell’acqua del vicino ruscello che si fa strada tra le rocce regalando piccole cascate che procurano gioia per gli occhi…
Il ruscello mi accompagna per un buon tratto ma la folta vegetazione lo rende sempre meno visibile alla mia vista.
Il percorso mano a mano che si sale diventa sempre più tortuoso obbligandomi di tanto in tanto ad alcune “acrobazie” dovendo preservare la reflex e non solo quella…
La stanchezza comincia a farsi sentire accentuata dall’aver scelto per questa escursione il primo giorno di permanenza in Baviera (quindi con oltre 500 chilometri in auto già sulle spalle e poche ore di sonno all’attivo) ma continuo ben saldo nel mio programma, rinfrancato dai suggestivi scenari che ad ogni metro trovo dinanzi a me.
Oltre un ora di marcia con i muscoli delle gambe bollenti e il respiro sempre meno regolare, fin quando lo stretto sentiero che sto percorrendo forma una specie di cerchio senza alcuna “uscita”…
Mi ritrovo così nell’impossibilità di proseguire e sono costretto a ritornare indietro cercando di trovare eventuali altre diramazioni ma a ritroso il percorso non sembra lo stesso e soltanto grazie al ruscello riesco a ritornare sui miei passi…
Arrivo alla mia auto dopo oltre due ore di marcia assai stanco ma sicuramente ancor di più dispiaciuto per non aver potuto vedere con i miei occhi questo luogo legato alla vita di Re Ludwig II.
Ripercorro a ritroso il tratto stradale con una domanda fissa “dove ho preso il sentiero sbagliato?”.
E’ la prima volta che non “ottempero” a quanto scrupolosamente preparato, ma già penso che ritornerò…
Informazioni utili
Il Walchensee toccato dalla “B11” (che porta fino a Monaco raggiungibile dopo circa 80 chilometri) si trova a circa 20 chilometri da Garmisch e non distante dal confine con l’Austria. Il confine Austria-Italia (Brennero) si trova a circa 90 chilometri. La strada a pagamento per raggiungere l’Altacher Hochkopf si trova nella parte meridionale del lago alcuni chilometri dopo il piccolo paese di Krun.
Ringraziamenti
Si ringrazia Markus Richter di Füssen autore di diversi libri a tema “Ludwig” per la concessione della foto della baita alpina Hochkopfhütte.