parte terza
La visita di Bayreuth gemellata con la città di La Spezia, cui è dedicata una piazza in centro, comincia dal curato e ben fornito Tourist Information a pochi passi dal Teatro dell’Opera dei Margravi. All’ingresso ad attendere il visitatore ecco una panchina che ospita un celebre personaggio che ha reso la città conosciuta nel mondo: Richard Wagner.
Residenza Margravia da circa 400 anni Bayreuth conserva una serie di prestigiosi monumenti. Fu la Margravia Guglielmina figlia del re di Prussia Federico Guglielmo I a commissionare la costruzione del “Teatro dell’Opera Margraviale” (“Märkgrafliches Opernhaus”) in occasione del matrimonio dell’unica figlia.
Costruito tra il 1744 e il 1748 grazie all’architetto italiano Giuseppe Galli Bibiena è stato inserito nel 2012 nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Tra i più bei teatri in stile barocco d’Europa affascina chiunque al suo interno con i suoi palchi disposti su tre piani e una nuova scenografia che rappresenta lo spazio infinito di un antico palazzo. Le musiche proposte unite alle parole della stessa illustre Guglielmina completano un quadro perfetto.
Rimanendo in tema storico la visita del Nuovo Castello (Neue Schloss) si rivela interessante: questo fu la residenza della Margravia Guglielmina e di suo marito all’indomani della distruzione del vecchio castello.
Ed ora il monumento di Re Ludwig II! Nel curato giardino della “Haus Wahnfried” si staglia il busto di Re Ludwig II in ricordo dell’amicizia che legò lo sfortunato sovrano al compositore tedesco Richard Wagner. Alle sue spalle il validissimo museo dedicato al compositore tedesco ed il mio sguardo corre subito al busto in marmo bianco raffigurante il sovrano bavarese che risalta tra il rosso della parete.
La visita della città continua tra i mille colori che costellano il verde cittadino fino alla collinetta che ospita il celebre “Festspielhaus”, unico nel suo genere per architettura ed acustica.
Ogni anno nel periodo estivo Bayreuth diventa la città della cultura e il Festival di Wagner calca il palcoscenico del Festspielhaus. Nel 1872 Re Ludwig II inviò un benevolo telegramma di incoraggiamento all’amico compositore e, grazie ancora una volta al suo sostegno economico, quattro anni dopo il teatro fu inaugurato!
La scoperta della città prosegue (senza sosta) tra le vie del centro storico fino ad arrivare in Kirchplatz dove si staglia la “Stadtkirche Heilig Dreifaltigkeit” chiesa gotica di rito evangelico, eretta su una preesistente chiesa romanica. Da qui ritorniamo in Maximilian Strasse , la via più importante della città.
L’ultimo giorno di permanenza in Baviera è ancora ricco di visite. Si inizia con Pfaffenhofen an der Ilm, le cui origini risalgono al periodo del Medioevo. Circondata da una serie interminabile di coltivazioni del luppolo la cittadina ubicata nella regione dell’Hallertau (Oberbayern) conta oggi circa 24 mila abitanti. Cuore della città è la Hauptplatz dove si mostra il Rathaus e la “Stadtpfarrkirche St. Johannes Baptist, la chiesa cattolica.
E non posso lasciare la regione senza una passeggiata nella celebre Garmisch, due passi sulla sponda del Lech a Füssen e ritornare dinanzi alla “gemma incastonata tra il verde”, al cui committente va il mio profondo rispetto!
Informazioni utili
Il tour studiato nei minimi particolari è stato ricco di interessanti incontri e nuove conoscenze. Sono a disposizione per organizzare visite guidate nella regione bavarese dedicate alla capitale, ai luoghi cari a Re Ludwig II, ai suoi castelli reali, al Museo di Sisi e al suo castello ad Aichach, ad Oberammergau come a Garmisch e ancora tanto per singoli e gruppi.
Ringraziamenti
Anche in questo ultimo soggiorno diverse sono state le persone ringraziate in loco, per le competenze di cui mi hanno fatto partecipe, per la cortese disponibilità espressa e per altri motivi talvolta di poco conto o interesse, ma per me, per il costruttivo impegno che metto ogni giorno, di rilevante importanza. Ma per alcune persone è d’obbligo esternarli anche su queste mie pagine, allo storico Marcus Spangenberg, al Dott. Luca Pes, a Michele Nussbaumer.