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Il castello di Cadolzburg a Fürth

Il Castello di Cadolzburg arroccato su uno sperone roccioso ha una lunga storia.

Un tale di nome Helmericus von Cadolzburg è menzionato in un documento già nel 1157.

Il nucleo del castello fu costruito circa cento anni dopo a partire dalla meta del XIII dalla casata degli Hohenzollern. Cadolzburg era il centro del potere della dinastia nel Medioevo (periodo in cui furono conosciuti con il nome abbreviato di Zollern), il luogo da cui governavano tutti i loro territori.

La dinastia giunse a Norimberga sul finire del 1200 e da allora la Franconia divenne il loro territorio principale. Nel tardo Medioevo la casata degli “Zollern” era influente sia in campo politico che nei diversi ambienti grazie a oculate amicizie che portarono dei risultati di rilievo nel campo dell’arte, come testimoniano, ad esempio, le opere custodite in diverse città quali Ansbach.

Il castello vide il periodo di massimo splendore nel tardo medioevo. Nel corso dei secoli il castello subì diversi ampliamenti voluti dalle personalità presenti fino a raggiungere le dimensioni visibili ancor oggi.

Il massiccio muro di cinta del castello alto oltre 20 metri con uno spessore di oltre 3 metri e il possente portone d’ingresso risalgono alla prima fase della costruzione intorno al 1250. La parte posteriore del castello comunemente chiamata “Palazzo Nuovo” è, invece, la parte più antica e comprende anche il “Palas” che simboleggia la sala di rappresentanza più importante del castello.

I nomi “Palazzo Nuovo” e “Palazzo Vecchio” non rispecchiano comunque i periodi di costruzione del castello. Tra le due parti del castello si trova la Cappella che era originariamente indipendente e che fu inglobata nell’edificio sotto Alberto Achille.

La costruzione del “Vecchio Palazzo” fu iniziata sotto Federico I della casata degli Hohenzollern e principe elettore del Brandeburgo (Friedrich I Kürfurst der Mark Brandenburg, 1371 – Cadolzburg 1440) e fu ampliato come sede del principe elettore Alberto. Alla morte di Federico I sua moglie Elisabetta di Baviera della casta dei Wittelsbach ramo di Landshut trasferì la sua corte a Cadolzburg dove Achille Alberto governò con il titolo di Margravio.

Intorno al 1600 il margravio Giorgio Federico il Vecchio (Markgraf Georg Friedrich d. Älteste) diede ordine di trasformare il castello in un palazzo rinascimentale, convertendo il cortile esistente in un giardino secondo i gusti dell’epoca, oggi suddiviso in diverse aree dove trovano dimora cereali, piante da tintura risalenti al medioevo, alberi e fiori.

Il castello sopravvisse ai secoli successivi senza subire danni essendo uno dei complessi fortilizi meglio conservati nel periodo medievale.

Nell’aprile del ’45 le truppe tedesche si erano rifugiate nel castello dopo uno scontro con le truppe americane che avanzavano verso Norimberga e il 17 dello stesso mese il maniero fu quasi completamente distrutto da un incendio.

La visita del castello permette di conoscere la storia e le vicissitudini del maniero e di coloro che vi abitarono nel corso dei secoli.

Precede il vasto cortile che permette di vedere l’imponenza del castello l’immancabile ponte che oltrepassa il fossato dove si è accompagnati dal rumore degli zoccoli dei cavalli quando realmente questi lo attraversavano al galoppo per raggiungere l’interno del castello.

L’area espositiva oltre al piano terra si compone di tre piani dove ogni sala racconta la storia del castello con l’ausilio di una lunga serie di pannelli informativi (in lingua tedesca e inglese) oggetti, armi, documenti, postazioni interattive e altro ancora che rende assai interessante il “percorso museale”.

Merita particolare attenzione anche il giardino del castello (foto seguente per gentile concessione del “BSV” di Monaco di Baviera) dove sono esposte numerose specie di cereali, piante aromatiche, alberi e fiori che arricchiscono la visita e dove ogni visitatore ha la possibilità di portare a casa propria le preziose ricette a base dei cereali e piante presenti.

Cadolzburg, Burggarten (per gentile concessione del “BSV”)

Nel primo piano è raccontata la storia del castello tramite pannelli informativi, documenti, riproduzioni pittoriche ed oggetti dell’epoca. Anticamente i castelli erano utilizzati come roccaforti difensive e dovevano essere equipaggiati costantemente; oltre alle proprie fortificazioni doveva avere un considerevole numero di armi per fronteggiare il nemico. A tal proposito all’epoca in cui Achille Alberto salì al potere nella Marca di Brandeburgo documenti attestano la presenza di ben 844 armi di ogni tipo cannoni compresi, laddove quest’ultimi richiedevano all’incirca una decina di persone per il loto approntamento insieme a un carro e ai cavalli per trasportare questi pesanti cannoni in pietra. I cavalli erano necessari non solo per i cavalieri ma anche per spostare carri e cannoni e rappresentavano risorse di elevato valore. Ancora oggi si può vedere l’antico “stagno” per i cavalli con alcune parti risalenti al periodo medievale, area importantissima per l’epoca.

La guerra si svolgeva principalmente nelle campagne adiacenti in modo da distruggere i mezzi di sostentamento del nemico; foreste, chiese e villaggi venivano incendiati, contadini e animali presi in ostaggio o uccisi. Le truppe dei margravi assommavano a migliaia di uomini ed erano spesso coadiuvate da formazioni mercenarie reclutate e pagate. Molte battaglie si concludevano con fughe disperate e caos con strutture di comando pressoché nulle, non esistevano divise e gli stendardi oltre che importanti simboli di orientamento erano ambiti trofei di guerra.

La vita di corte dei figli era notevolmente diversa tra figlie femmine e figli maschi. Quest’ultimi erano destinati ad accrescere il prestigio della casata e i relativi padri dovevano spendere considerevoli cifre per equipaggiarli in base al loro “status”. Essi venivano addestrati quali cavalieri e partecipavano alle battute di caccia fermo restando che in quell’epoca la caccia non era comunque un solo passatempo ma richiedeva adattamento, coraggio, forma fisica e uso delle rami ed era considerata un ottimo addestramento alla guerra. Di contro le figlie femmine acquisivano dimestichezza nell’arte del ricamo, probabilmente partecipavano alle battute di caccia e dovevano sopportare eventuali matrimoni combinati o una vita in convento. Le sale in quell’epoca non erano tutte riscaldate, le stanze delle donne erano solitamente chiuse a chiave, consorti e servitù dormivano in stanze attigue.

La visita continua ai piani superiori dove incontro tra le varie aree espositive la “Hof Tanz” (Sala di rappresentanza per eventi, al secondo piano), l’area denominata “Alchimia” (“Alchemie”, terzo piano) e la “Camera da letto principesca” (“Fürstliches Zimmer”, terzo piano) che chiude la visita.

Che continua tra le pittoresche vie cittadine tra antichi palazzi e case a graticcio ricche di storia!

E si chiude dinanzi al Rathaus!

Informazioni utili

Fürth si trova nel territorio della Media Franconia (Mittelfranken) regione facente parte della Franconia. Con oltre 130 mila abitanti è la terza città francone per numero di abitanti dopo Norimberga e Würzburg e la settima in Baviera. Dista circa 180 chilometri dalla capitale bavarese (percorrendo la “A9”), circa 120 chilometri da Regensburg (percorrendo la “A6” per un breve tratto e la “A3”); Bamberga dista circa 60 chilometri (tramite la “A73”). Fürth fa parte della pittoresca strada denominata “Burgenstraße” (la Strada delle Rocche) che da Mannheim (Baden W.) arriva fino a Bayreuth toccando storiche ed antiche città come Heidelberg, Sinsheim, Rothenburg, Ansbach, Nürnberg, Bamberg e Kulmbach. Il castello di Cadolzburg (Burghof 3, Cadolzburg), si trova nella città di Fürth, a pochi chilometri da Norimberga. E’ aperto tutto l’anno con i seguenti orari: dal 29 marzo al 19 ottobre, dalle 09,00 alle 18,00; dal 20 ottobre al 28 marzo, dalle 10,00 alle 16,00. Chiuso il lunedì (compreso il Lunedì di Pasqua e il Lunedì di Pentecoste), il 1° gennaio, il 24, 25 e 31 dicembre. Prezzi di ingresso: € 7,00 (ridotto € 6,00 anche per gruppi di 15 persone); bambini e ragazzi sotto 18 anni ingresso gratuito.

Ringraziamenti

Si ringrazia il “Bayerischen Verwaltung der staatlichen SchlösserGärten und Seen” per la concessione della foto (come riportato nel testo dell’articolo) ad uso esclusivo del presenta articolo, parte integrante del sito “labavietraperutti.it .

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