Il celebre castello di Neuschwanstein, immerso nel maestoso panorama delle Alpi bavaresi nel sud della Baviera, si mostra come una gemma bianca incastonato tra il verde a quasi mille metri di altezza sulla gola del fiume Pöllat.
Riprodotto in centinaia e centinaia di raffigurazione ha reso la Baviera conosciuta nel mondo. Perfino un certo Walt Disney ne rimase ammaliato durante un suo viaggio tanto da comparire nel suo film di animazione “La bella addormentata nel bosco”, da essere presente nei suoi parchi disseminati nel mondo e da divenirne, stilizzato, il logo.
Una passeggiata di circa 30 minuti dal “Ticket Center” porta dinanzi all’imponente bianca facciata laterale del castello. A pochi metri la realizzazione di un apposito sito “panoramico” con diversi pannelli esplicativi del castello, panchine e suggestiva veduta è un’idea riuscita ed apprezzata visto la presenza quasi ininterrotta di turisti provenienti da ogni dove.
È grandissimo il mio stupore nell’ammirare in tutta la sua imponenza questo sublime maniero, costruito per volere del Re di Baviera, Ludwig II von Wittelsbach! Si rimane ammutoliti dinanzi ad esso: simbolo affascinante di un mondo popolato da cavalieri e damigelle, fulgidi protagonisti dei nostri piacevoli sogni, costruito e decorato secondo i dettami del Medioevo ma equipaggiato con le più innovative tecnologie dell’epoca, attuali ancor oggi! Esso rappresenta il simbolo dell’idealismo tedesco nel mondo!
Alcune nuvole molto basse lo rendono ancor più fiabesco e ogni volta che varco il fortificato portone di ingresso con le due torri laterali a proteggerlo, un particolare stato d’animo mi assale, un turbamento che non riesco a controllare mentre il mio pensiero va al suo giovane committente e alle sue ultime parole pronunciate poco prima di essere deportato, deposto dal trono, nel castello di Berg, “Conservate queste stanze come un luogo sacro e non permettete che vengano profanate da occhi curiosi».
Nel maggio del 1868, il Re, appena ventitreenne, scrisse al suo unico grande amico, Richard Wagner, di aver intenzione di far costruire un castello sui ruderi di due antichi manieri Vorderhohenschwangau e Hinterhohenschwangau, luoghi familiari al futuro sovrano fin dalla sua infanzia, in un sito tra i più belli e inaccessibile, nello stile autentico degli antichi castelli feudali tedeschi, con reminescenze del “Tannhäuser” e del “Lohengrin“, (il progetto del cortile del “nuovo castello” di Christian Jank del 1871 riprendeva l’atto 3° dell’opera wagneriana) più bello del castello dei propri genitori, collocato più in basso, Hohenschwangau.
In un’altra lettera del sovrano bavarese al principe Wilhelm von Hessen il 25 aprile del 1868 egli scrisse “…ho letto libri molto interessanti sulla vita dei cavalieri nel Medioevo in preparazione della festa di San Giorgio…per diversi giorni mi sono occupato dei piani per ricostruire le rovine del castello vicino Hohenschwangau…il futuro castello, secondo la mia opinione, dovrebbe assomigliare più a un autentico castello medievale tedesco di cavalieri che a Hohenschwangau…”
La prima pietra fu posta il 5 settembre 1869 e non bastarono 17 anni per terminarlo.
Il possente portone che fu la prima parte del maniero ad essere terminata e dove il reale bavarese si fece costruire alcune sale per seguire da vicino i lavori del suo castello immette nel cortile inferiore e con esso si entra nell’atmosfera fiabesca che ancor oggi emana il castello.
foto storica del 1880 (Inv. 1716/l, Archivio Ludwig II) -6-
Le sale interne sono riccamente arredate e sono un omaggio alle opere di Richard Wagner e alle saghe originali da cui lo stesso compositore aveva attinto per le sue opere. Una scalinata esterna porta al cortile superiore dove si staglia il “Palas”, dominante sull’intero maniero.
Il percorso guidato parte dal cortile inferiore laddove si può vedere custodito in una teca interna un grande busto in marmo del sovrano; busto presente anche nell’atrio posto al primo piano che da il via alla visita (guidata) delle sontuose sale del castello conosciuto nel mondo!
La sala da pranzo è arredata con legno di quercia e impreziosita da una stufa in maiolica posizionata sotto uno dei dipinti che ornano la parete e che illustrano scene tratte da Tannhäuser il poeta cantore. Al centro della sala sul tavolo è presente un’opera dorata che raffigura Sigfrido.
La camera da letto in stile neo-gotico con dipinti che illustrano scene tratte da “Tristano e Isotta”, è ricchissima di arredi e preziose decorazioni. Particolare attenzione merita il sontuoso letto in legno di quercia lungo quasi due metri e mezzo adornato da pregiati tessuti di colore blu, il colore preferito dal sovrano, sulla cui sommità è presente un particolare lavoro di intaglio che lo rende unico. Si tramanda che per gli arredi abbiano lavorato 14 maestri del legno per 4 anni e mezzo.
(Inv. Ludwig II Museum, Herrenchiemsee; 705 -BSV) -9-
Qui si può ammirare anche un prezioso lavabo, a forma di cigno, già provvisto di acqua corrente, che veniva alimentato da una sorgente posta nei pressi del castello.
Proprio nella sontuosa camera da letto si trovava il Re, quando nella notte tra l’11 e il 12 giugno 1886 a causa di una pretesa malattia mentale fu dichiarato “insano di mente” arrestato mediante uno stratagemma e trasferito presso il suo castello di Berg, divenuto nel frattempo una prigione, sullo Starnberger See, dopo aver “vissuto” nel suo castello 172 giorni e subendo come lui ebbe a dire “la più grossa umiliazione della sua vita!” Alla camera da letto è annessa una piccola cappella dove il Re, fervente cattolico, soleva pregare dinanzi all’immagine di San Luigi.
L’ampio soggiorno abbellito da quattro colonne che lo separano da un piccolo ambiente attiguo mostra alle pareti i dipinti che rappresentano “Lohengrin”, il “Cavaliere del cigno”, con il quale il monarca bavarese si identifica. Nella sala è presente ovunque il cigno simbolo di purezza, uno degli animali preferiti dal Re insieme al pavone, già presente nello stemma araldico dei Conti di Schwangau.
Attraverso la “Grotta di Venere” ricca di stalattiti artificiali, una porta a vetri dove è impressa la silhouette di un cigno immette nel “Giardino d’inverno” tra piante, dipinti e, al centro, una piccola fontana. Ambiente di pace, l’ampia vetrata spazia sul paesaggio circostante dove il verde dei prati si fonde con l’azzurro del Forggensee, il più grande tra i laghi che circondano il maniero.
Lo studio mostra un prezioso armadio ricco di elaborate decorazioni dove furono conservati i progetti del castello; sopra di esso il grande dipinto mostra Tannhäuser nelle braccia di Venere. Adiacente ad essa si trova la camera dell’Aiutante del Re, il conte Durckheim.
La Sala del Trono (terminata nel 1886 ed eretta grazie ad una sofisticata struttura in ferro) è immensa, sublime, maestosa, lasciandomi ammutolito ogni qualvolta i miei occhi hanno il privilegio di ammirarla!
Sala di vaste proporzioni disposta su due piani con diverse colonne a renderla più imponente è simile all’interno di una chiesa bizantina, qui nove gradini di pregiato marmo bianco di Carrara conducono all’abside, laddove doveva essere collocato il trono in oro e avorio, mai completato. Il candelabro in ottone dorato a forma di corona bizantina dove trovano collocazione 96 candele, pesa ben 900 chilogrammi! Il soffitto decorato da stelle dorate si trova a 16 metri di altezza e guarda il pavimento, ulteriore gioiello, abbellito da un enorme mosaico costituito da circa 2 milioni di tessere che simboleggiano piante e animali.
Nella cupola presente nell’abside troneggia Gesù Cristo assiso sull’arcobaleno, affiancato da Maria e Giuseppe e sotto, tra le palme, i sei re santificati, mentre sulle pareti ai lati delle scale si possono vedere i dodici apostoli.
Al piano superiore (circa cento i gradini da superare) si continua a rimanere estasiati al cospetto della “Sala dei Cantori”, che insieme alla Sala del Trono rappresentano i principali ambienti del castello. In questa sala illuminata da centinaia di candele poste nei quattro preziosi candelabri (peraltro mai usata dal Re, come viene spiegato) si trova l’unico stemma della famiglia reale con l’iscrizione “Ludwig II Re di Baviera”.
Soltanto dal 1933, in occasione del 50° anniversario della morte di Wagner, a cui il Re donò fama e ricchezza, durante il quale si tenne un grande concerto, si organizzano prestigiosi eventi musicali grazie all’ottima acustica della sala, dovuta alla particolarità del soffitto, completamente rivestito da particolari lacunari (cassettoni).
Per costruire questa sala il sovrano bavarese si ispirò alla Wartburg una possente fortezza situata ad Eisenach in Turingia visitata il 1° giugno 1867, durante un suo viaggio; qui il 7 giugno 1207, compleanno di santa Elisabetta (come è riportato proprio in un affresco presente nella fortezza) ci fu una solenne gara di cantori e a cui si ispirò anche il compositore di Lipsia per la sua opera Tannhäuser. Mentre la sala della Wartburg (più piccola rispetto a quella del castello bavarese) è decorata con immagini di santi, per la sala di Neuschwanstein, Ludwig si ispirò alla saga di Parsifal.
La cucina del castello (che conclude la visita) perfettamente conservata sorprende per la dotazione di utensili utilizzati di notevole fattura e raffinatezza all’avanguardia per l’epoca, con innovazioni attuali ancor oggi!
Basti citare la separazione dell’acqua corrente calda e fredda, gli spiedi del forno azionati dal calore dello stesso forno che variavano di velocità a secondo del tipo di cottura e i cui fumi venivano aspirati da alcuni buchi presenti nel pavimento, l’impianto di campanelli che funzionavano a batterie e che grazie ad una indicazione ottica determinavano la provenienza della chiamata e perfino la vasca del pescato divisa dal resto.
L’intero castello, infine, veniva riscaldato a partire dai piani inferiori mediante la propagazione dell’aria calda dal basso verso l’alto!
Alla morte del sovrano tutti i lavori di ampliamento vennero abbandonati: il lato est del cortile superiore del castello doveva essere chiuso da una cappella e da un imponente mastio; la facciata del corpo centrale (“Palas”) che guarda verso sud-ovest doveva essere ampliata con una terrazza, una “sala Moresca” e una sala adibita a “bagno dei Cavalieri”.
Già sette settimane dopo la tragica e prematura scomparsa del suo sfortunato committente il governo bavarese aprì al pubblico il “suo” monumentale castello ed oggi è uno dei più visitati castelli d’Europa con una affluenza che supera, ogni anno, abbondantemente il milione di presenze con picchi giornalieri nel periodo estivo di circa 6 mila unità; numeri che testimoniano che il castello delle fiabe non conosce declino!!! Questi ingenti numeri aggiunti alla posizione idilliaca, ma fortemente soggetta alla condizioni climatiche, sono motivo di costante monitoraggio e misure correttive sia verso i preziosi arredi presenti nelle sale sia verso l’intera struttura.
Una breve passeggiata in mezzo al lussureggiante verde che abbraccia il luogo porta al famoso “Marienbrücke” (Ponte di Maria, dal nome della madre), da dove la visione del sublime Neuschwanstein incanta all’inverosimile!
Il ponte originariamente in legno fu sostituito da una struttura in ferro durante la costruzione di Neuschwanstein ed è ad unica arcata che scavalca la cascata del fiume Pöllat, con uno strapiombo che sfiora i cento metri.
Da qui il panorama circostante è estremamente suggestivo e il fiabesco castello voluto da Ludwig II, ricordato e amato a oltre 130 dalla sua morte, con la sua inconfondibile “silhouette” è il protagonista assoluto!
“La vista dall’alto è incantevole, in particolare la vista dal Marienbrücke del castello, che supererà di gran lunga la Wartburg per tutti i suoi meriti riconosciuti di posizione, splendore architettonico e splendore dei suoi dipinti”, scrisse Re Ludwig II nel 1881!
Neuschwanstein diventerà patrimonio mondiale dell’umanità?
Il sottoscritto ha visitato il castello di Neuschwanstein la prima volta nel 2007 e successivamente nel 2009, nel 2010, nel 2011, nel 2012, nel 2013, nel 2015, 2018 e 2019, in tutte le stagioni dell’anno. Ogni visita mi procura uno stato d’animo difficile da spiegare e da controllare: ammirazione, fascino e rispetto pervadono i miei pensieri e la malcelata emozione subentra in me ogni volta, come se fosse la prima volta!
Informazioni utili
Il castello di Neuschwanstein (Schloss Neuschwanstein) si trova a circa 4 chilometri da Füssen. Il biglietto si acquista al “Ticket Center” posto nei pressi dei (numerosi) parcheggi (prezzo, anno 2019: €. 7,00), al costo di Euro 13,00. E’ possibile abbinare la visita di Neuschwanstein al castello di Hohenschwangau (consigliata) al costo di €. 25,00 (ridotto €. 23,00). Il castello è aperto tutto l’anno, tranne ilo 1° gennaio, il 24, 25 e 31 Dicembre, con i seguenti orari: Aprile-15 Ottobre, 09.00-18.00; dal 16 Ottobre a Marzo, 10.00-16.00 ((la vendita dei biglietti si effettua con apertura e chiusura anticipata di un’ora rispetto all’orario delle visite). E’ possibile anche l’acquisto online dei biglietti al massimo fino a due giorni prima della data della visita con sovrapprezzo di €. 2,50 a persona. La visita dura circa 30 minuti ed è effettuata con guida in lingua tedesca e inglese e con audioguida in 17 altre lingue. I minori di anni 18 entrano gratuitamente se accompagnati da un adulto. Il tragitto (completamente in salita) per raggiungere il castello si compie in circa 30/45 minuti a piedi; di fronte al Ticket Center è possibile usufruire del servizio di bus oppure optare per la (romantica) carrozza: entrambi i mezzi arrivano nelle immediate vicinanze del castello (poco più di 5 minuti a piedi dista l’ingresso del castello). Per maggiori informazioni visitare il sito: http://www.neuschwanstein.de/ital/castello/index.htm
Ringraziamenti
Sontuosi ringraziamenti esterno alla “Amministrazione Statale Bavarese dei Castelli, Giardini, e Laghi”,”Bayerische Verwaltung der staatlichen Schlösser, Gärten und Seen” per la fattiva, preziosa e puntuale collaborazione fornita al sottoscritto; si ringrazia, altresì, per la concessione e la pubblicazione delle foto storiche tratte dagli archivi statali presenti nel capitolo e contrassegnate dal nr 1 al nr. 13 e per la foto in evidenza dell’articolo, per la pubblicazione delle foto contrassegnata dal nr. 14 e per la concessione delle 2 (due) foto della cucina. Si ringrazia, inoltre Frau Doktor Borchert Gesine per la concessione e autorizzazione alla pubblicazione della foto della Wartburg e per la preziosa collaborazione fornita durante la visita.