Füssen, perla dell’Algovia (Allgau) vanta una storia di oltre 700 anni ed è definita “l’anima Romantica della Baviera” (“Die romantische Seele Bayerns”). Città bavarese conosciuta ed apprezzata già in epoca romana grazie alla sua favorevole posizione geografica, posta all’incrocio tra la Romantische Straße (Strada Romantica) e la Deutsches Alpenstraße (Strada delle Alpi), è la base ideale per la visita dei celebri castelli di Re Ludwig II, Neuschwanstein ed Hohenschwangau.
Posizionata ai piedi delle Alpi e lambita dal corso del Lech, in un contesto di elevata bellezza paesaggistica tra la catena montuosa, le verdi colline e l’azzurro dei numerosi laghi e laghetti che la circondano, Füssen è annoverata quale la città più alta della Baviera con un’altezza che oscilla tra gli 808-1200 metri.
Caratteristica città bavarese ordinata e pulita con un curato centro storico ricco di variopinti edifici, stretti vicoli ed eleganti vetrine, custodisce interessanti tesori architettonici e preziose opere che riportano indietro nei secoli, primi fra tutti la “Basilica di St. Mang” e il poderoso castello “Hohes Schloss”.
Prima di entrare nel cuore cittadino, in Prinz-regenten-platz si trova la statua dedicata al principe Reggente Luitpold (Prinzregent-Luitpold-Denkmal) eretta nel 1902 in ricordo del reale bavarese.
Cuore della zona pedonale (“Fußgängerzone”) è Reichenstraße dominata da storici edifici, che riprende l’antico tracciato della “Via Augusta”. Sul lato destro a metà percorso si trova la chiesa di San Nicola (“Krippkirche St. Nikolaus”) eretta nel 1717 (e completata l’anno successivo) opera dell’artista Johann Jakob Herkomer; all’interno interessante l’altare in stucco marmorizzato con la raffigurazione della nascita di Gesù opera dell’illustre Zimmermann e notevoli gli affreschi sul soffitto.
Sulla sinistra e poi visibile il busto di Padre Sebastian Kneipp, figura importante nel panorama medico; al termine della via pedonale si trova la “Stadtbrunnen” eretta nel 1968, dove è raffigurato St. Magnus, il patrono della città.
La striscia metallica visibile sul selciato accanto alla fontana ricorda l’antico tracciato della Via Claudia Augusta.
Proseguendo verso il corso del Lech merita attenzione la “Heilig-Geist-Spitalkirche” con una emblematica facciata rococo di color rosso.
Risalente al XV secolo in stile gotico, fu distrutta da un incendio e ricostruita nel 1748/49 dall’artista locale Franz Karl Fischer. La facciate che colpisce per l’intensità del colore principale vanta diversi affreschi tra cui nella parte inferiore quello che raffigura San Floriano (a sin.) e San Cristoforo (a destra) qui venerato quale protettore degli zatterieri. A fianco l’edificio che ospitava il vecchio Ospedale (“Altes Spital”), da cui si poteva accedere accedeva direttamente in chiesa.
Nelle vicinanze della chiesa diversi sono i luoghi che meritano di essere visti: in Brotmarkt, al centro della piazza è visibile la “Lautenmacher-Brunnen”. La fontana eretta nel 1990 ricorda Caspar Tieffenbrucker e con lui la grande tradizione liutaia di Füssen. Alle sue spalle un violino appeso sulla facciata dell’edificio indica la presenza di un liuatio e relativo negozio.
Proseguendo verso il fiume si può vedere il Convento Francescano con annessa chiesa di San Stefano (“Franziskanerkloster und Kirche St. Stephan”), costruito nel 1629 e ristrutturato nel 1986 cos’ come indicato sul nuro dinanzi all’ingresso.
Poco più avanti il luogo dove “ufficialmente” termina la “Romantische Straße”, con gli stemmi delle due citta!
E’ doverosa da parte mia una visita al cimitero di Füssen (“St Sebastian Alter Friedhof”) dove riposa Domenico Quaglio, pittore di corte bavarese nonchè architetto a cui il principe ereditario Maximilian (successivamente Re Maximilian II) commissionò la ristrutturazione del Castello di Hohenschwangau nel 1832 (e dove mori nell’aprile 1837).
Discorso a parte meritano il “Hohes Schloss” la Chiesa di St. Mang (“Kloster und Basilika St. Mang”) e lo “StadtMuseum”.
L’Hohes Schloss (Castello Alto) domina dall’alto di una collina la città di Füssen e fu la residenza estiva dei Principi-Vescovi di Augusta. Esso è considerata come una tra le fortezze del tardo-gotico più importanti della Germania, la cui costruzione iniziò alla fine del 1200, rimaneggiata e arrichita da opere d’arte nel corso dei secoli.
L’ampio cortile merita di per se particolare attenzione per gli innumerevoli dipinti che ornano le bianche facciate del castello. Realizzati con una tecnica particolare che permette di ammirarli quasi fossero “tridimensionali”, anzichè semplici pitture sono un pregevole esempio di architettura illusionistica, laddove solo le finestre sono realmente vere.
Il complesso ospita la sede distaccata della “Bayerische Staatsgemäldesammlungen” (Pinacoteca nazionale bavarese) fin dal 1931, rimodulata secondo i criteri del “Bayerisches Nationalmuseum” di Monaco nel 1977. Le diverse sale, quali la “Freybergzimmer”, la “Empfangszimmer”, la “Wohnraum des Bischops”, la “Schlafraum del Bischops, custodiscono quadri e sculture della Svevia bavarese e delle regioni alpine del sud della Germania del tardo Medioevo.
La sala più bella resta senza dubbio la “Rittersaal” con uno stupendo soffitto a cassettoni formato da cinquanta grandi rombi che racchiudono altrettante sculture e quarantacinque rombi minori tutti con la stessa raffigurazione in rilievo, non contando quelli presenti ai bordi.
La visita prosegue con la torre che raggiungo dopo aver percorso il camminamento e 43 gradini in legno. La Torre dell’Orologio prese il suo attuale nome soltanto dopo il 1864 quando la Torre di Augusta fu abbattuta e il suo orologio portato nel castello.
Il panorama sulla città che regala la torre vale, da solo, la visita del castello. Esso abbraccia il curato centro storico dove è facilmente riconoscibile la Reichenstrasse, un tempo la antica via Claudia Augusta, fino a spaziare al Lech e oltre fino al Forgensee.
Merita di essere visitata la chiesa parrocchiale di St Mang (“Stadtpfarrkirche St. Mang”), dal nome del monaco le cui spoglie riposano nella cripta.
Risalente al IX secolo l’ex monastero benedettino fu rielaborato secono i dettami stilistici barocchi grazie all’opera dell’architetto di Füssen, Johhann Jakob Herkomer. L’interno a tre navate, mostra il soffitto impreziosito da numerosi affreschi circolari con scene della vita di San Magnus.
Imponenti sono le colonne in marmo e pregevoli sono i diversi altari minori che precedono i due altari più grandi, preludio all’ampio presbiterio rialzato e al prezioso altare maggiore.
Altare maggiore che mostra ai lati le statue dei santi Colombano, Benedetto, Scolastica e Gallo.
Degno di menzione è il pulpito creato nel 1719 posto alla destra dell’altare maggiore e i due candelabri a forma di drago, datati 1724.
Completa il trittico delle interessanti visite lo “Stadtmuseum“, ad una manciata di metri dal Rathaus.
Ubicato nell’ala sud del Monastero di St. Mang il Museo della città espone reperti archeologici, sale barocche e opere d’arte che ripercorrono la storia millenaria del convento religioso.
Assai interessante è il “Refektorium”, la sala da pranzo collegata da una apertura centrale ovale alla biblioteca superiore. Ciò che mi colpisce oltre all’ingegnosità dell’opera architettonica è la validissima utilità della stessa poiché era possibile, per gli ospiti che consumavano il pasto al piano di sotto, essere allietati dalla musica che arrivava dal piano di sopra.
La sontuosa biblioteca attrae per la sua preziosità degli antichi volumi e la meticolsa cura nella suddivisione degli stessi per sezioni, come la numero 10, “Historia Civilis” , la numero 5 “Theologia” etc; merita una citazione il grande dipinto ovale qui presente che serviva per unire o disunire i due raffinati ambienti.
La visita del museo continua con la cappella di St. Anna, un tempo luogo di sepoltura che ospita oggi la “Füssener Totentanz”, la più antica “Danza della morte” della Baviera, rappresentazione allegorica della morte nella vita umana raffigurata in varie sequenze pittoriche che vide la luce nel 1602 (come già avvenuto in altre parti d’Europa).
Proseguendo si possono vedere le rovine del vecchio chiostro del convento, unitamente ad alcune sale dove sono conservati antichi reperti e utensili di vario genere.
Non posso non soffermarmi con elevato interesse dinanzi ad un quadro che raffigura Re Ludwig II, rappresentato molto giovane e a fianco davanti a una preziosa teca che conserva nove antiche foto che riprendono le fasi di costruzione del fiabesco Neuschwanstein dal 1881 fino al 1892.
Una sezione del museo è anche dedicata all’illustre arte della liuteria. Nel 1562 fu fondata a Füssen la prima corporazione di liutai, tradizione che si propagò poi nel resto d’Europa. Considerata la culla della liuteria, in seguito la città fu conosciuta per la fabbricazione di violini. Il museo ospita una preziosa collezione con oltre 100 strumenti di assoluto valore.
Poco fuori del centro abitato dall’altro versante del fiume Lech, importante elemento della vita cittadina usato già nel Medioevo quale “arteria” commerciale per il trasporto del legname, si può ammirare il “Lechfall”, le cascate del Lech. Un ampio bacino si contrappone ad un notevole dislivello prima che il tumultuoso (in questo tratto) fiume si incunei tra le ripide pareti regalando un suggestivo scenario. Un piccolo sentiero conduce ad una croce; qui la storia racconta che San Magnus attraversò il fiume con un grande salto. Sulla roccia è visibile un monumento dedicato a Maximilian II, quale ringraziamento della città di Füssen (1866, all’epoca scritto Fuessen).
A breve distanza si trova il percorso, immerso nel verde, che porta sulla vetta del “Kalvarienberg” a 953 metri d’altezza. Dalla chiesa dedicata a Nostra Signora (“Kath. Kirche Zu unserer lieben Frau“) si dipana la “Via Crucis” realizzata nel XIX secolo e anche Re Ludwig II, recita la storia, spesso prendeva parte alle processioni del Venerdì Santo.
Ogni stazione ha il suo “quadretto” illustrativo e la “Cappella di Santa Maria” con facciata color giallo ocra cela all’interno una preziosa statua della SS. Madonna con in braccio il Bambino Gesù, a cui dedico un momento di pèreghiera.
Il percorso sempre segnalato da precise indicazioni e “punteggiato” da diverse panchine, si snoda tra grossi alberi e una rigogliosa vegetazione e custodisce ad ogni stazione una piccola cappella. Si racconta che la Regina Maria, madre di Ludwig, vedesse dal castello di Hohenschwangau il bagliore di una candela posta in una cappella. In cima tre grandi croci indicano il punto finale del percorso religioso. Qui è stato costruita una piattaforma panoramica con diversi pannelli informativi che regala un suggestivo panorama che abbraccia tutta la città bavarese fino ai due castelli “reali”, il giallo “Hohenschwangau” e, a 965 metri d’altezza, “Neuschwanstein“, gemma bianca incastonata tra il verde!
Infine il “Walderlebniszentrum” percorso tra le cime degli alberi che permette di ammirare la reale immensità del verde che ci circonda!
Particolare curioso è la particolare fontana delle sette pietre (“Sieben Steinbrunnen“) ubicata davanti all’ingresso dell’Ufficio del Turismo che ruotano a diverse velocità con l’ausilio di getti d’acqua. Le distanze sono tali che passando in diversi punti…si rimane ascutti. Grandi tra 2,80 e 3,50 metri hanno un peso totale di 16 ton. e furono posizionate nel 1995 per il 700° anniversario della città di Füssen.
Informazioni utili
Füssen splendida città dell’Algovia turisticamente molto apprezzata conta circa 16 mila abitanti. Bagnata dal fiume Lech (affluente dell’Isar il fiume della capitale bavarese) è ubicata in felice posizione tra le vette alpine e il rigoglioso verde. Distante solo alcuni chilometri dal confine con l’Austria, si trova a 4 chilometri dai castelli “reali” di Hohenschwangau e del più celebre Neuschwanstein, conosciuti nel mondo. Il confine Italia-Austria (Brennero) si trova a circa 160 chilometri (tramite “A12” “A13”, “B189” e “B314”). Il “Tourist Information” di Füssen ubicato in un elegante edificio si trova in Kaiser-Maximilian-Platz, 1 a pochi metri da Reichenstraße. Curato, con personale cortese e competente, il più delle volte nei propri variopinti abiti tradizionali, con un proprio angolo dedicato ai più piccoli, dispone di una vasta dotazione di brochure illustrative arricchita dalla presenza di oggetti e souvenir della tradizione locale ed offre informazioni su eventi ed escursioni della città. Ulteriori informazioni sul sito ufficiale di Füssen: www.fuessen.de. Ottima l’offerta alberghiera e ristorativa che offre la pittoresca città. Per un piacevole soggiorno consiglio l’elegante “Hotel Sonne” in Prinzregentenplatz, 1 (all’inizio della zona pedonale) il primo hotel della mia prima permanenza in terra di Baviera, che ha dato inizio a questa immensa infatuazione “bavarese”; il comodo “Hotel Zum Hetchen” in Ritterstraße 4; il “ Weinbauer Hotel ” in Füssener Str. 3 sulla “B17” a circa 3,5 chilometri dal centro. Variegata la cucina con predilzione per quella locale: consiglio il “Gasthof Krone” in Schrannengasse 17; il “Ritterstuben” in Ritterstraße 6 e a fianco il ristorante annesso all’hotel Zum-Hetchen. Una pausa dolce è necessaria presso il “Kur-Cafe” del “Schloss Krone Hotel” in Prinzregentenplatz 2-4, dove non di rado si trova la specialità “reale”, la “Sisi-Torte”!
Ringraziamenti
Vivissimi ringraziamanti esterno alla gentilissima Frau Monika Patzner referente del Tourist Information di Füssen, la prima persona conosciuta durante il primo (di una lunga serie) soggiorno in terra di Baviera, nonche titolare del gemellaggio con la città di Palestrina con cui la città bavarese intrattiene importanti rapporti. Fin dal primo incontro Frau Patzner ha manifestato cortesia, professionalità e fattiva collaborazione durante le diverse visite della città. A Lei va il merito, inoltre, degli incontri “ufficiali” con il Sig. Sindaco, Herr Oberbürgermeister P. Jakob. Nei due appuntamenti avvenuti in Municipio, alla presenza di altre personalità, il primo cittadino Herr P. Jakob ha evidenziato viva cortesia e preziosa disponibilità sia verso il sottoscritto che verso la consorte. Ulteriori ringraziamenti formulo al Responsabile del settore turistico della regione, Herr Stefan Fredlmeier che ho avuto il piacere di conoscere durante i due incontri con il Primo Cittadino. Si ringrazia il comune di Füssen per la autorizzazione alla pubblicazione delle foto degli interni del Castello e del Museo cittadino.
NB – Tutte le informazioni utili contenute nel presente capitolo, come in tutti quelli da me pubblicati, sono frutto esclusivamente di conoscenze personali. Niente è riportato quale consiglio su hotel/ristoranti/altro se non personalmente conosciuti ed apprezzati. Dopo Monaco di Baviera, Füssen è la citta bavarese più frequentata (per diversi motivi) durante i miei innumerevoli soggiorni, nonchè la prima città (per i motivi legati a Re Ludwig) conosciuta!