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“Baviera, la terra di Re Ludwig” incontro con l’autore Antonio Quarta a Modena

Si è svolto sabato scorso 26 novembre grazie all’invito della “Delegazione Francesco V – Croce Reale” di Modena l’incontro letterario con il mio libro “Baviera, la terra di Re Ludwig” nella “Villa Montecuccoli/Erri” di Modena, location di elevato valore.

L’incontro presenziato dal Presidente Mattia Spaggiari e dalla Vice-Presidente Angela Baranzoni si è svolto dinanzi a un pubblico attento e competente.

Con il presidente Mattia Spaggiari

Il Presidente ha aperto l”incontro con una descrizione del sottoscritto soffermandosi sui temi pertinenti all’evento, ovverosia la pubblicazione dei due libri, “La Baviera di Ludwig” nel 2011 e “Baviera la terra di Re Ludwig” nel 2017, la citazione del sito (labavierapertutti.it), citando con preziosa enfasi alcuni numeri di questa (mia) incrollabile “dedizione”, ovverosia il numero dei soggiorni in terra bavarese giunti al ragguardevole numero di 67 (!), i chilometri percorsi complessivamente in auto che hanno superato la soglia dei 130 mila e il numero relativo al mio archivio fotografico bavarese che comprende circa 29 mila foto tutte scrupolosamente catalogate, comprese alcune rarità ottenute dagli archivi fotografici bavaresi.

Numeri questi che hanno meravigliato tutti i presenti, Presidente e Vice Presidente compresi!

Il Presidente ha poi passato la parola al sottoscritto che ha esordito dicendo di non aver niente da aggiungere a quanto detto in apertura, prendendo come spunto una affermazione divenuta un “cult” nel cinema, una frase citata da Sean Connery alias James Bond nel film “Goldfinger”, leggermente modificata per l’occasione, ovverosia “Adesso Vi aspettate che io parli”.

I saluti esternati ai presenti uniti ai ringraziamenti a cui è seguita una descrizione dei motivi salienti del mio secondo libro hanno rappresentato l’inizio del mio lungo “intervento”, durato oltre 90 minuti grazie anche alla visione di suggestivi filmati.

“La Baviera è il più grande Land della Germania – ho esordito – con una estensione di oltre 70 mila kmq. e con oltre 12 mio di abitanti è al secondo posto per popolazione. E’ formata da quattro distinte regioni e ha sul suo territorio la vetta più alta della Germania. Da sempre rispettosa dell’ambiente se soltanto pensiamo al famoso Königgssee il più grande dei laghi alpini dalle acque cristalline nonostante sia solcato da innumerevoli battelli turistici che sono alimentati a corrente elettrica dal 1909 proprio per preservare questo incontaminato ambiente naturale. La Baviera ha un immenso patrimonio culturale (basti pensare al solo festival di Bayreuth) storico ed economico ed è uno stato ricco con una economia trainante per la Germania fatta di marchi leader come “BMW” , “Audi”, “Siemens”, “Allianz”, e con un turismo sapientemente organizzato e fonte di grandi introiti attirato sia dalla bellezza dei luoghi, sia dalle innumerevoli manifestazioni storiche e culturali che costellano la regione durante tutto l’anno. Una popolazione orgogliosa della propria identità, amante delle proprie tradizioni, calorosa, festaiola e cattolica, come citato nel primo verso del proprio inno!”

Il mio discorso si è poi spostato sulla capitale bavarese definita “Weltstadt mit Herz”, cioè “Metropoli col cuore”, la cui fondazione ufficiale risale al 1158. Oggi Monaco – continuando – è una città all’avanguardia in tutti i campi, tra le più vivibili rammentando la citazione di Ludwig I che affermò “Nessuno può vantare conoscenza della Germania se non conosce Monaco di Baviera”.

Monaco

Detto del folklore bavarese con i “Dirnld” e i “Lederhosen” tramandati con orgoglio mi sono soffermato sulla bionda bevanda che mi ha portato alla festa popolare più grande del mondo (quest’anno dopo due anni di sospensione visitata da circa 5,7 mio provenienti sia dalla Germania che dall’estero) che ha anticipato il mio discorso sul Re bavarese Ludwig II iniziando dai suoi castelli.

Neuschwanstein dove Re Ludwig II visse solo 172 giorni e dove si trovava quando subì come disse “la più grossa umiliazione della mia vita” cui non bastarono 17 anni per terminarlo, aperto al pubblico alcune settimane dopo la sua morte ed oggi annoverato tra le meraviglie del mondo moderno; Linderhof l’unico ad essere terminato ed Herrenchiemsee, definito la “Versailles bavarese” e mai terminato.

La visione di due suggestivi filmati prima di parlare del re bavarese, sono stati assai apprezzati dai presenti. “Otto Ludwig Friedrich Wilhelm – ho iniziato – nasce nel castello di Nymphenburg all’epoca poco fuori Monaco e la sua attesa nascita fu accolta con lo sparo di 101 salve di cannone. Figlio di re Max II e della regina Maria di Prussia e cugino della amata e sfortunata Sisi che gli dirà “Du bist sehr schön, Europeas schönste Konig” appartiene alla dinastia dei Wittelsbach una tra le più importanti casate europee. Il 10 marzo 1864 suo padre muore all’età di 53 anni lasciando la corona di Baviera al suo primogenito neanche diciannovenne, senza la benchè minima preparazione e dopo una infanzia triste, lontana dai suoi genitori impegnati nella vita di corte. Un re colto, intelligente, sensibile, geniale, votato alle arti, alle antiche eroiche imprese cavalleresche ma io aggiungo infelice e sfortunato!

Geniale per il castello di Neuschwanstein uno dei più famosi simboli della Baviera nel mondo, che porta indietro nel tempo con quel suo aspetto medievale ma che era stato costruito in cemento armato, dotato di riscaldamento e di telefono; la sua slitta di rappresentanza era già elettrificata come la “Venus-Grotte” a Linderhof. Infelice per aver dovuto allontanare da Monaco il suo “unico, diletto, grande amico” Richard Wagner di 32 anni più grande di lui che aveva letteralmente salvato dal fallimento economico, finanziando anche la costruzione del “Festspielhaus”. Sfortunato perchè Wagner approfittò di questo giovane re rimasto ammaliato dopo aver visto nel teatro di corte il “Lohengrin” il 2 febbraio1861. Sfortunato perchè subì due guerre assolutamente non volute, portate avanti dal Bismarck che voleva fare della Prussia lo stato leader del nuovo Reich con la conseguente fine della sovranità bavarese. Limitazione questa cha Ludwig mai accettò, lui che era fermamente convinto che un monarca era tale per grazia divina.

Nella notte tra l’11 e il 12 giugno con uno stratagemma viene imprigionato e condotto nel suo castello di Berg, trasformato in prigione. Il giorno dopo muore nelle acque dello Starnbergersee insieme al suo medico Von Gudden, lo stesso che aveva stilato la diagnosi di “incapacità mentale” senza alcuna visita! Ancora oggi si commemora la sua morte sullo Starnbergersee laddove è stata posta una croce in suo ricordo, ancora oggi sono diverse le commemorazioni che lo ricordano nel giorno del suo compleanno, ancora oggi sono sempre presenti dei fiori sul suo maestoso sepolcro nella chiesa di San Michele.

Un Re che ha lasciato una traccia profonda nella storia della Baviera, un Re che è diventato un mito!

Gli applausi e i compiacimenti ottenuti dai presenti hanno chiuso l’incontro ma a Modena ritornerò!

Ringraziamenti

Mi pregio esternare i miei più sentiti ringraziamenti al Dott. Cagliari Dante unitamente alla sua assistente Bortolani Annalisa, per la concessione della “Villa Montecuccoli/Erri” prezioso sito che ha fatto da cornice all’evento culturale. Ringraziamenti porgo anche al Presidente della “Delegazione Francesco V – Croce Reale” Spaggiari Mattia valido interlocutore e alla Vice-Presidente Baranzoni Angela per il fattivo impegno nella definizione di questo evento.

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