Fin da piccolo ho avuto la passione per i viaggi che ho sempre documentato.
A Ferrara, poi, una nota agenzia di viaggi nel cuore della città ha avuto per molto tempo esposto in bella vista la raffigurazione del celebre castello di Neuschwanstein, l’idilliaco “castello delle fiabe” ed ogni qualvolta mi sono trovato a passare dinanzi a questa agenzia automaticamente mi fermavo (e talvolta entravo) dinanzi alla raffigurazione del famoso castello bavarese scrutando ogni minimo dettaglio e fantasticando con la mente e a nulla (o quasi) valevano i ripetuti richiami della mia partner.
Questo particolare episodio ripetuto con considerevole frequenza insieme all’incontro casuale con un libro a tema e ai lusinghieri racconti di coloro che già conoscevano la regione bavarese, è stato uno dei motivi che mi hanno fortemente attratto tanto da programmare, scrupolosamente, il primo viaggio in Baviera!
Ho iniziato a documentarmi, come è sempre stata mia abitudine, per non arrivare in una regione o luogo a me sconosciuti senza alcuna conoscenza.
E così è stato!
Circa un mese di letture, ricerche, notizie, su questo castello “delle fiabe” che tanto mi aveva conquistato insieme al suo costruttore il re bavarese Ludwig II di cui conoscevo soltanto alcuni tratti salienti della sua vita, sulla capitale Monaco, sulla storia e le tradizioni di questa antica regione tedesca molto vicina all’Italia.
L’interessante film “Ludwig”, altresì, diretto dal Visconti, visto e rivisto nonostante la rilevante durata, mi aveva completamente ammaliato accrescendo a dismisura le mie (già) forti motivazioni per conoscere questa regione.
Non soltanto, però, per ammirare questo castello incastonato tra le montagne bavaresi e conosciuto nel mondo ma per approfondire in loco la particolare storia del suo “ideatore”, per contemplare dinanzi ad esse (e non soltanto sui libri) le innumerevoli bellezze artistiche e paesaggistiche di questa regione, le tradizioni, i fiabeschi borghi.
Questa “storia” per essere raccontata adeguatamente ha bisogno di alcuni ingredienti fondamentali: – un protagonista: la Baviera; – un artefice: il sottoscritto; – un sentimento: la passione, solida, costruttiva, concreta, nata dal cuore quindici anni fa!
Sono passati 15 anni (erano i primi giorni dell’estate 2007) dal primo soggiorno nel “Freistaat Bayern” i cui colori della bandiera vogliono rappresentare il cielo bavarese, che mi (e ci) ha totalmente affascinato, attratto (e attratti) dalle bellezze paesaggistiche, dalla sfarzosità dei castelli e palazzi visitati, dalla ricchezza artistica visibile in innumerevoli “monumenti”, dalla “dedizione” verso la figura di Re Ludwig II per la sua controversa storia per la sua tragica morte per ciò che ha lasciato, dalla squisita ospitalità e cordialità espressa dalla gente bavarese, lontana dal “cliché” tedesco.
Tutto questo ha profondamente incantato e conquistato me e mia moglie tanto da ricordare con dovizia di particolari i primi giorni trascorsi in Baviera, come fosse passato una sola settimana: il primo soggiorno a Füssen (presso il rinomato Hotel Sonne, che aveva all’interno dell’ascensore un mega poster del castello di Neuschwanstein), la passeggiata tra il verde per raggiungere il castello simbolo della Baviera, la forte emozione che quindici anni fa mi ha accompagnato durante la visita dei castelli voluti da Re Ludwig II, emozione sempre presente in me anche solo quando mi accingo a parlare di questo sovrano, ancor oggi molto ricordato.
Il primo tour alla scoperta della capitale bavarese con i suoi preziosi tesori artistici, palazzi, castelli, chiese, delizia per gli occhi, il curato nucleo cittadino, il pregiato verde urbano oasi di flora e fauna felicità per la mente e non solo, la prima birra nella celebre “HB” tappa imprescindibile per chi come il sottoscritto entrava nella capitale bavarese per la prima volta, la prima emozionantissima visita al sepolcro di Re Ludwig II custodito in una delle più belle chiese monacensi, mi ha regalato piacevolissimi ricordi impressi ancor oggi nella mia mente.
Il mio particolare stato d’animo durante la visita alla Votiv Kapelle nel luogo dove morì il reale bavarese è ancor vivo in me oggi: ricordo perfettamente che nel rigoglioso bosco per raggiungere il luogo dove morì Re Ludwig II accelerai inconsciamente il passo tanto da lasciare dietro moglie e figlio, la forte emozione, il respiro che quasi mi si strozzò in gola dinanzi al luogo religioso e il mio sguardo correre unitamente al mio corpo verso la croce per bloccarmi dinanzi ad essa; ricordo che mi avvicinai fin quasi a toccarla incurante delle piccole onde presenti, di aver letto e riletto l’incisione posta su di essa, il mio immobilismo, il mio rispetto, quindici anni fa come oggi. Ricordo, infine, il mio assoluto silenzio (ieri come oggi) nel lasciare, per la prima volta, questo luogo e la mia palpabile emozione evidente agli occhi di moglie e figlio rispettosi del mio silenzio e del mio particolare stato d’animo!
Quel primo soggiorno mi ha profondamente cambiato, tanto da scrivere, subito, un “diario di viaggio” dal titolo “Baviera terra incantevole” che termina con questa frase, attuale ancor oggi: “quella di eleggere la Baviera quale destinazione unica delle nostre future vacanze, anche solo per un giorno!”
L’incontro casuale presso la Fiera del Turismo a Rimini con il Direttore dell’Ente Nazionale Germanico per il Turismo di Milano (all’epoca, Dott. Kettelhake) unitamente alla gentilissima Frau Alexandra Prehofer all’epoca referente per l’Ente del Turismo Alta Baviera Sudest ed oggi Responsabile dell’Agenzia di Incoming “Chiemsee Touristik” nonchè guida turistica bavarese (con ottimo italiano) è stato la chiave di volta per iniziare a raccontare su carta i miei innumerevoli soggiorni e i preziosi protagonisti che hanno caratterizzato ogni “tour”: le bellezze artistiche e paesaggistiche bavaresi, la proverbiale ospitalità, la storia, le tradizioni, gli aneddoti e tanto altro.
Ricordo quella volta quando udì un rumore secco proveniente dalle ruote anteriori della mia auto che mi costrinse a fermarmi immediatamente sulla strada vicino alcune abitazioni di ritorno dall’Abbazia di Andechs; mentre ero intento a controllare le ruote si avvicinò una intera famiglia (padre, madre e due biondi ragazzi) con in mano diversi attrezzi per auto, crick, chiavi a croce di varie misure e perfino un piccolo compressore tanto da rimanere qualche minuto sbalordito, pensando a qualche “recitazione in atto”. Ma nulla di tutto questo: la famiglia si era accorta dell’auto ferma con le quattro frecce accese e tutti si erano prodigati per fornirmi aiuto: fortunatamente era tutto a posto e stavo per ripartire quando i due genitori vedendomi con le mani sporche per aver toccato le ruote mi invitarono a casa per farmi lavare e già che ero lì mi offrirono una birra! Ero strabiliato e non credevo ai miei occhi e ancor oggi a distanza di tanti anni ricordo esattamente la strada e il piccolo spiazzo dove mi fermai! Come la mia prima presenza sullo Starnberger See, in occasione della commemorazione in ricordo di Ludwig, che fece breccia tra tutti i presenti grazie alle mie argomentazioni specifiche, alla mia sincera emozione, alla mia ammirazione, al mio rispetto, dinanzi a una moltitudine di persone nei propri tradizionali abiti insieme a una preziosa sequenza di vessilli, bandiere e stemmi tutti raffiguranti Ludwig II, Re di Baviera. Ne sono seguite tante altre nel corso degli anni (l’ultima nel giugno scorso) e sentire pronunciare il proprio nome durante i discorsi di apertura in segno di ringraziamento da Frau Baugmartner e Herr Jetz, ricevere il caloroso unanime applauso e tante strette di mano è motivo di profondo immenso orgoglio.
Ricordo quando chiesi di poter effettuare alcune foto al monumentale sepolcro di Re Ludwig presso la chiesa di San Michele nel cuore della capitale bavarese e la iniziale risposta negativa data dal custode; senonchè sfogliando un calendario dei Wittelsbach lì presente elencai tutte le città (una per ogni mese) in cui si trovavano i monumenti raffigurati dedicati a Re Ludwig aggiungendone altri presi dal mio cellulare; non solo, guardando un libro esposto in vetrina dissi al custode che l’autore di quel libro lo conoscevo bene, tanto da avergli donato il mio libro il tutto documentato da una foto, così da chiamarlo immediatamente e da passarmi la comunicazione con Jean Louis Schlim conosciuto durante una esposizione dedicata a Otto, fratello di Re Ludwig nell’Abbazia di Ottobeuren! Il custode rimase particolarmente colpito dalla mia evidente emozione mista a rispetto e dalle mie competenze specifiche, si alzò e mi accompagnò personalmente nella cripta aggiungendo che potevo fare tutte le foto che volevo: Nikolaus aggiunse che da quel giorno, in sua presenza, io avrei avuto libero accesso quale tangibile segno di riconoscenza.
Potrei, altresì, raccontare decine di aneddoti con dovizia di particolari, tutti impressi nella mia mente e tutti con una prerogativa in comune: la preziosa innata ospitalità bavarese esternata da persone cordiali e disponibili in ogni occasione, in ogni luogo e in ogni ambito, da quello comune di tutti i giorni a quello di rilevante importanza.
Come potrei raccontare decine, decine e decine di “testimonianze”, come nell’agosto 2020 quando ho avuto il piacere di conoscere e accompagnare per una visita della capitale bavarese comprendente anche la “Wittelsbacher Fürstengruft” (un “must” a cui non rinuncio mai quando sono a Monaco) l’amica Rosalia Geraci rimasta piacevolmente attratta dalle mie “conoscenze” appena lasciata la cripta della dinastia dei Wittelsbach. Aggiungo la preziosa “testimonianza” di Michele Nussbaumer partner in numerosi “tour” alla scoperta di quel determinato monumento o quella particolare cittadina, anche se, talvolta…anzi sovente, l’ho costretto ad autentiche “marce” prima di una gratificante “sosta” a beneficio del palato e cito soltanto l’ultima, in ordine di tempo, giunta proprio oggi, 15 agosto, (non me ne vogliano tutti e tutte gli altri altrimenti questo capitolo diventerebbe il terzo libro): “Buongiorno carissimo Antonio. Ho letto stamattina a colazione il tuo articolo – ndr “Il Tegelberg” – che hai descritto come sempre così dettagliatamente. La mia immaginazione è volata con ogni tua riga catapultandomi nel tuo itinerario. Un grazie di cuore. Buon Ferragosto. Alessandra Panato”
L’incontro avvenuto con S.A.R. Prinz Luitpold von Bayern in udienza privata e in più di una occasione (con tanto di foto presente nel mio secondo libro), gli inviti ottenuti dai Sindaci di diverse città bavaresi, i numerosissimi “accrediti” ottenuti in innumerevoli ambiti fino a sconfinare in Turingia (Eisenac, sulle orme di Re Ludwig II) e nel Baden Württemberg (Ulm) comprendendo altresì quelli forniti dalla “Amministrazione Statale Bavarese dei Castelli, Giardini e Laghi” con i preziosissimi archivi fotografici visionati personalmente in diverse circostanze, i tanti preziosi “doni” ricevuti, la cascata continua di compiacimenti, attestati di stima e ringraziamenti, l’adesione al “Königlich Bayrische Patrioten München e. V.” sono i tangibili preziosi “segni” di questo mio incrollabile amore bavarese!
In tutte le città e i paesi che ho avuto il piacere di conoscere e visitare ho sempre apprezzato la cura degli arredi, la notevole dotazione di brochure e articoli locali sempre proposti con attenzione e precisione, la competenza e la disponibilità del personale sovente nei propri preziosi tradizionali abiti dei locali “Tourist Office”, vere oasi del sapere, dove attingere (gratuitamente) valide informazioni, aneddoti, curiosità e interessanti brochure.
Dal primo visitato a Füssen e citando quello di Monaco di Baviera ubicato nel maestoso Rathaus dove sarò entrato almeno un centinaio di volte, passando per Abensberg, Aichach, Aldersbach, Altötting, Andechs, Anger, Arnbruck, Aschaffenburg, Augsburg, Au in der Hallertau, Bad Aibling, Bad Kohlgrub, Bad Kissingen, Bad Reichenhall, Bad Tölz, Bad Wiessee, Bad Wörishofen, Bamberga, Bayrischzell, Berchtesgaden, Biessenhofen, Bischofswiesen, Burghausen, Cham, Dachau, Deggendorf, Diessen am Ammersee, Dinkelsbühl, Donauwörth, Eichstätt, Erding, Eisenach (in Turingia…per seguire le orme di Re Ludwig) Frauenau, Freising, Furth im Wald, Garmisch-Partenkirchen, Grafenau, Grassau, Griestätt, Günzburg, Harburg, Ingolstadt, Kallmünz, Kaufbeuren, Kelheim, Kempten, Kiefersfelden, Kochel am see, Kulmbach, Landsberg am Lech, Landshut, Lichtenfels, Lindau, Lohr am Main, Markt am Inn, Markt Irsee, Markt Metten, Marktoberdorf, Memmingen, Mittenwald, Moosbburg, Neuburg an der Donau, Nördlingen, Norimberga, Regensburg, Oberammergau, Oberstdorf, Oberwössen, Osterhofen, Ottobeuren, Ottobrunn, Passau, Pfaffenhofen an der Ilm, Polling, Prien am Chiemsee, Ramsau, Reit im Winkl, Rimsting, Rottach-Egern, Rothenburg ob der Tauber, Schwangau, Schliessheim, Schliersee, Seeg, Seeshaupt, Starnberg, Steingaden, Stöttwang, Straubing, Tegernsee, Ulm (nel Baden Württenberg, dove si trova il “Münster” con il più alto campanile in pietra del mondo, anch’esso visitato con accredito e a cui ho dedicato un capitolo presente nel mio secondo libro), Walchensee, Wallgau, Wasserburg am Inn, Wessobrunn, Wolfratshausen, Würzburg, Ziemetshausen, Zorneding, Zwiesel.
Con sommo orgoglio nel 2011 è uscito il mio primo libro “La Baviera di Ludwig” segnalato al Concorso Letterario della città di Cattolica e di li a poco grazie ai numerosi soggiorni prendeva forma il secondo libro pubblicato nel 2017 e venduto ancor oggi, dal titolo “Baviera la terra di Re Ludwig” premiato nel 2018 al “7° Concorso di Letteratura a carattere Internazionale Città di Pontremoli”. Apprendere che tanta gente ha conosciuto e sta conoscendo la Baviera grazie ai miei libri, riscuotere apprezzamenti anche da gente e personalità bavaresi mi illumina di gioia e mi gratifica enormemente!
Il mio sito “labavierapertutti.it” a cui dedico ogni giorno, tutti i giorni, gran parte del mio tempo è divenuto nel corso del tempo una preziosa fonte di conoscenze bavarese per una platea sempre più vasta e non soltanto in ambito nazionale e non vi è giorno che non racconti qualcosa relativo alla regione bavarese ad amici o conoscenti, a Rimini o a Como, al mare o in montagna ricevendo sempre parole di compiacimento. Ricevere preziose certificazioni da “Google” relativi alla “diffusione” del mio sito conosciuto ed apprezzato oltre i confini nazionali è motivo di ulteriore soddisfazione, linfa e premio per questo mio incrollabile “amore bavarese” nato con il primo soggiorno ed esploso a dismisura giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno!
Avrei voluto scrivere ancora tanto e inserire almeno un centinaio di foto a testimonianza di quanto raccontato ma non avrei finito più e comunque è tutto gelosamente custodito!
Concludo con alcuni numeri con cui apro le mie conferenze: 66 soggiorni; oltre 130.000 chilometri percorsi complessivamente in auto; archivio fotografico personale con 29.000 foto, comprendenti circa 1.500 foto ottenute dagli archivi del “BSV”, interamente suddivise e catalogate minuziosamente!
Baviera: amore incrollabile!
Continuate a seguirmi, Vi farò conoscere ed amare la Baviera!
Ringraziamenti
Ringraziare ogni persona che durante questi anni a vario titolo e in innumerevoli ambiti di competenza hanno esternato fattiva, preziosa e competente “collaborazione” significherebbe fare un elenco infinitamente lungo che, penso, sminuirebbe, la stima che nutro per ognuno. Alle quali persone ho esternato i meritati ringraziamenti in ogni singolo capitolo.
Fe, 16 ago 2022
Come sempre, caro Antonio, sai rendere ogni racconto emozionante. Leggendo, rivivo i miei momenti in Baviera: colori, sapori, emozioni. Tanto nella tradizione, quanto nella bellezza delle persone. Ciò che amo di più della Germania è lo sguardo e la mano tesa amichevole che spesso abbiamo trovato durante i nostri viaggi. Mi ritrovo totalmente nei tuoi racconti, grazie per avere condiviso le tue esperienze…a presto caro amico. Samanta Fausto e Jurgen
Ciao carissima Samantha, che bello leggere i tuoi preziosi commenti esternati da una persona alquanto competente in materia! Ti anticipo che non potrai non essere presente insieme a Fausto e Jurgens alla mia nuova conferenza a Modena a metà novembre (sto definendo la data)! Bild Bald liebe Samantha und viele Grussse!