Di antichissime origini la cui prima fondazione risale all’VIII secolo, Aichach ottenne il titolo di “Città” con gli stessi diritti e doveri di Monaco durante il regno dell’Imperatore Ludwig der Bayern (Ludwig “il Bavaro”), il 18 giugno 1347, legando in modo permanente la sua secolare storia alla dinastia dei Wittelsbach, il cui ancestrale castello fu distrutto nel 1209.
Città che conta poco meno di 22 mila abitanti conserva ancor oggi interessanti testimonianze del suo passato.
Cuore di Aichach è la piazza della città, Stadtplatz, che custodisce diversi edifici meritevoli di attenzione.
Primo fra tutti il Rathaus che domina con la sua posizione centrale in essere fin dal Medioevo il vivace centro cittadino. Il precedente edificio gotico fu distrutto durante la guerra di successione spagnola e fu ricostruito seguendo il gusto barocco nel 1705/06 grazie all’opera del costruttore Andreas Adler e del falegname Blasius Frank. Anticamente il primo piano dell’edificio ospitava diversi negozi tra cui il negozio del pane (Brothaus) e quello per la vendita della carne (Fleischhaus) insieme ad alcune bilance cittadine ed esternamente la facciata a frontoni era abbellita da una torre demolita alla fine del 1700.
Alla facciata è annessa una fontana (metà del 1900) dove vi è raffigurato un bambino insieme a una rana.
La piazza della città che si estende per tutto il nucleo centrale ricca di negozi ed edifici dalle variopinte facciate è vigilata da due porte: a sud la “Oberes Tor” e a nord la “Unteres Tor“.
La “Oberes Tor” che immette nella città dal versante sud risale unitamente alla Unteres Tor alla prima metà del 1300 quale torre delle fortificazioni a difesa della città. Durante la guerra dei Trent’Anni essa fu distrutta dalle truppe svedesi e ricostruita nel 1697 nella forma ottagonale attuale. Esternamente si può vedere una targa commemorativa che ricorda il 1508.
Dall’altro lato della Stadtplatz si erge la Unteres Tor dall’architettura semplice e lineare anch’essa risalente alla prima metà del 1300. Anch’essa danneggiata durante la guerra dei Trent’Anni fu restaurata nella parte superiore nel 1648. La facciata che guarda verso l’interno della città è decorata da una raffigurazione che reca gli stemmi della città e del Ducato Bavarese e riporta i seguenti anni, 1180, 1210, 1347 e 1972, periodi legati alla secolare storia della città. La torre ospita il “Wittelsbacher Museum” che racconta attraverso una serie di oggetti la storia dei primi insediamenti in loco, con una sezione dedicata allo storico castello dei Wittelsbach dopo gli importanti ritrovamenti avvenuti in seguito agli scavi effettuati sul finire degli anni ’70.
A fianco dell’edificio che ospita il Primo Cittadino (Oberbürgermeister) a nord della piazza si trova il caratteristico “Maibaum”, in acciaio.
Dall’altro lato della piazza merita una visita la Heilig-Geist-Spital-Kirche, chiesa barocca la cui storia è legata alla fondazione del vecchio ospedale (1354), da cui il nome. Rinnovata nel corso dei secoli fu danneggiata durante la Guerra dei Trent’anni.
Esternamente la facciata che guarda verso la piazza si pregia di una torre rivista nel 1734 e innanzata nel 1789 e di un antico stemma in pietra datato 1418 del Duca Ludwig il Barbuto (Herzog Ludwig VII der Bärtige) che menziona importanti misure edilizie avviate dal reale di casa Wittelsbach.
L’interno a due navate custodisce affreschi risalenti alla fine del 1700 con particolare menzione per quelli che rappresentano la “Annunciazione” e il “Battesimo di Cristo”. Al centro l’altare maggiore in rilievo che raffigura l’Incoronazione di Maria. Ai lati i due altari laterali che raffigurano nelle pale d’altare il martirio di Santa Margherita (a sinistra) e la festa della Pentecoste (a destra). Le figure presenti ai lati raffigurano S. Sebastian e S. Wolfgang (a sinistra), S. Anna e S. Ursula (a destra).
Prezioso il pulpito visibile nella navata destra: interamente in pietra risale intorno al 1640.
Non distante dal luogo religioso sono visibili i resti delle mura cittadine e prendendo Am Griesbacherl nel vicino parco si trova una particolare “opera”, creata negli anni 1999/2000: duemila lastre di cemento decorate una per una che vogliono rappresentare il percorso compiuto dalla cittadinanza verso il nuovo millennio.
Un paio di minuti sono sufficienti per raggiungere il grande edificio che ospita lo “Stadtmuseum” in Schulstraße. Un tempo ospedale cittadino fu trasferito nel 1864. Inaugurato nel 1972 racconta nelle diverse sale espositive la storia della città con l’ausilio di opere, documenti ed oggetti.
Il giro alla scoperta della città prosegue e prendendo Hinterm Turm passo dinanzi alla Kögl-Turm Turm, alla Unteres Tor e percorro Essiggasse, pittoresco vicolo del centro cittadino dove un tempo si produceva aceto di birra.
“Stadtplan” in mano e reflex onnipresente proseguo il mio tour passando davanti alla Färberturm dalle caratteristiche merlature gotiche con antico fossato adiacente, indi Pfieferstraße e svolto a sinistra per percorrere Am Strudl, una delle parti più antiche della città.
Il tour prosegue percorrendo Botengasse, nome derivato dai “Münchner Boten” che furono antichi spedizionieri, la quale e conserva le abitazioni più antiche della città, prima di arrivare dinanzi alla chiesa parrocchiale “Mariä Himmelfahrt” (Stadtpfarrkirche Maria Himmelfahrt).
Visibile da lontano grazie al possente campanile alto 49 metri, la chiesa è consacrata alla Madre di Dio le cui origini risalgono al XIII secolo. Sopra il portale di ingresso è visibile un’opera in rilievo che raffigura Maria con in braccio il Bambin Gesù.
L’interno a tre navate dove il bianco è il colore predominante custodisce nel presbiterio, rialzato, il maestoso e splendido altare maggiore in stile rococò che si eleva per oltre 13 metri fino a sfiorare la cupola e si distende per 8 metri.
Preservato da una balaustra esso fu realizzato dal maestro bavarese Johann Anton Wiest di Schrobenhausen tra il 1769 e il 1771 e rappresenta l’opera più preziosa della città di Aichach.
La Pala d’Altare mostra l’Assunzione di Maria madre di Gesù dell’artista Ignaz Baldauf di Inchenhofen, opera considerata tra le migliori del suo repertorio artistico.
Tra le sei colonne che cingono l’altare maggiore si trovano le statue di S. Ambrogio (Hl. Ambrosius, a sinistra) e Sant’Agostino (Hl. Augustinus, a destra) e nella parte superiore dell’altare è raffigurata la Santissima Trinità circondata da festanti putti.
Gli stalli ivi presenti seguono i dettami stilistici del gotico.
Tra le colonne della navata sono presenti le statue degli Apostoli realizzate tra il 1861 e 1l 1863.
Poco più avanti ecco Schlossplatz laddove un tempo sorgeva il castello ducale. Distrutto durante la guerra di successione spagnola (1704) non fu più ricostruito a cui seguì vent’anni più tardi un nuovo edificio adibito bnel corso degli anni a usi diversi.
Non lascio la città senza una doverosa visita alla “Wittelsbacher Apotheke”, il cui nome non può passare inosservato, vista anche la raffigurazione all’ingresso dedicata a Ludwig II. Ambiente elegante, personale cordiale e una vasta scelta di pregevoli prodotti non solo farmaceutici sono “ingredienti” che mi convincono a non uscire a mani vuote!
Informazioni utili
Aichach comune bavarese che conta oggi 22 mila abitanti è ubicato nella regione della Svevia bavarese (Bayerisch Schwaben). La cittadina è legata unitamente al suo territorio alla dinastia dei Wittelsbach il cui ancestrale castello si trovava sul suo territorio. nel vicino villaggio di Unterwittelsbach si trova l’antico monumento nazionale legato alla longeva dinastia bavarese. Augusta si trova a circa 15 chilometri e la capitale bavarese dista circa 60 chilometri (percorrendo la “A8”). Il confine di stato Austria-Italia (Brennero) dista circa 260 chilometri percorrendo il tracciato autostradale (“A8”, “A93”, “A12” e “A13”).
Ringraziamenti
Formulo sentiti ringraziamenti al cortese e competente personale del “Info-Büro”, il fornito Ufficio del Turismo di Aichach, per la collaborazione dimostrata durante la visita della città.