Ricevere la risposta nel giro di pochissimo tempo a seguito della mia richiesta di “Accredito” dalla Referente del “Deutsches Theatermuseum” si è rivelata ancora una volta una consuetudine.
Aggiungendo (ma non avevo dubbi) che la risposta (riferita ai primi giorni di giugno, ben conservata) riporta l’invito per la visita della mostra dal titolo “In meiner Vorstellung” legata alla vita di Re Ludwig II presso il Deutsches Theatermuseum della capitale bavarese (di cui avevo avuto conoscenza durante i miei consueti “studi”) essa rappresenta il chiaro segno della “riconoscenza” bavarese alla mia persona, ai miei studi, al mio profondo “attaccamento” a questa regione!
Il nuovo soggiorno in Baviera (il numero settanta!) arricchito da questo “Invito” (non il solo aggiungo…) è stato organizzato in pochi giorni foriero certamente di un arricchimento delle mie conoscenze verso questa storica figura per cui nutro profondo rispetto.
La mostra analizza la dedizione del re bavarese verso il teatro, la passione per l’arte, gli studi effettuati con costruttivo impegno, la propensione alle innovazioni tecnologiche a beneficio del campo teatrale.
Una interessante serie di fotografie, lettere, oggetti, disegni, documenti, custoditi in diverse teche arricchite da una valida spiegazione ed affiancate da una serie di utili pannelli informativi raccontano questo interessante ambito della vita del sovrano colpito fin da bambino dalle numerose pitture che ornano il castello di Hohenschwangau e sempre più affascinato da questo “mondo”.
Il futuro Re di Baviera diventa un appassionato frequentatore di teatro fin dalla giovane età.
Il 2 febbraio 1861 Ludwig visita il Teatro Nazionale ed assiste, neanche sedicenne, alla rappresentazione dell’opera “Lohengrin” di Richard Wagner, rimanendone affascinato. Evento questo che assume importanza di assoluto valore nella vita del futuro sovrano.
Dopo la sua incoronazione a Re di Baviera nel 1864 durante le rappresentazioni teatrali Ludwig esterna sempre più motivi di disagio nel suo ruolo di spettatore.
Questo spinge l’attore (in seguito direttore teatrale) Ernst v. Possart a divulgare alcuni voci secondo le quali il monarca bavarese dopo la rappresentazione teatrale dell’opera lirica “Iphigenie” nel 1872 avrebbe espresso profondo rammarico e delusione per essere al centro dell’attenzione di tutti gli spettatori rei di osservarlo attraverso i loro binocoli da opera, divenendo così egli stesso il personaggio da guardare e rovinando, di conseguenza, il piacere di assistere alle performance teatrali.
Questa situazione turba profondamente il giovane sovrano tanto da non voler più apparire in teatro dinanzi al pubblico per essere oggetti di ripetuti sguardi e resoconti…
Dopo aver assistito inizialmente alle prove generali senza pubblico nel maggio 1872 il Re chiede che gli spettacoli siano messi in scena esclusivamente per se stesso.
Le rappresentazioni aumentano presso il teatro della Residenz (Cuvillés-Theater) e l’anno successivo ordina nuove produzioni teatrali che dal 1875 vengono presentate nell’Hoftheater (National Theater) monacense. Alle opere teatrali vengono aggiunti alcuni balletti inseriti negli anni successivi da 44 sontuose opere.
Nel 1885 sono ben 209 le rappresentazioni complessive portate in scena privatamente nel giro di tredici anni. Oltre al re bavarese gli spettacoli sono riservati ad un pubblico autorevole. L’interesse verso queste rappresentazioni che mettono in scena ambientazioni da sogno arricchite da elaborati e ricchi costumi cresce rapidamente alimentato da voci e resoconti.
Nel 1894 l’allora direttore dell’Hoftheater Karl von Perfall esterna la propria positiva opinione su queste rappresentazioni volute dal sovrano bavarese morto anni prima e il significato verso la vita teatrale monacense, citando l’amore esternato dal re per il teatro e l’importante circostanza che numerose rappresentazioni volute da Ludwig in forma privata siano poi diventate successi di pubblico nei programmi teatrali di corte.
L’ammirazione di Ludwig II per la dinastia francese dei Borboni legati da un vincolo di lontana parentela è forte (ricordiamo il vestibolo del castello di Linderhof…) soprattutto con Re Sole ovverosia Luigi XIV. Ammirazione che si riscontra nelle 35 rappresentazioni private con riferimento alla Francia.
Soprattutto nelle prime rappresentazioni in forma privata hanno particolare rilievo le opere che ricordano monarchi assoluti come Luigi XIV, Luigi XV, Luigi XVI e la vita di corte con amori, passioni, intrighi che sono spesso al centro delle performance teatrali.
Ludwig da buon cultore propone nuovi materiali da utilizzare e in taluni casi come nell’opera “Esther” del poeta francese Racine elabora un nuovo adattamento.
La sua particolare conoscenza delle fonti unita alla meticolosa ricerca di dettagli storici lo portano a ripetuti aggiustamenti durante le elaborazioni teatrali tanto da rivolgere la propria attenzione non solo più al testo ma anche alla produzione, al cast, ai costumi, secondo il suo preciso volere.
Questo particolare interesse mostrano fin dalle prime rappresentazioni a proprio beneficio lo trasforma ben presto nel regista delle sue stesse private opere teatrali!
Nel corso della stagione teatrale in scena in primavera ed autunno Ludwig (allontanatosi, nel frattempo, da Monaco per risiedere prevalentemente a Schloss Berg) viene a Monaco per assistere alle rappresentazioni da lui volute alcune delle quali vengono portate in scena ogni anno nello stesso giorno. Le rappresentazione sono svolte di solito nel tardo pomeriggio e Il monarca bavarese prende posto nel palco reale del teatro della Residenz o dell’Hoftheater debolmente illuminati per permettere al pregevole ospite di controllare le bozze con quanto si svolge dinanzi ai suoi occhi.
Visitatori selezionati siedono sotto il palco reale e soltanto poche persone hanno il beneficio di essere ospitati nel palco reale come Richard Wagner, Josef Kainz o il tecnico di scena Fritz Brandt.
Il sipario si alza al suo arrivo e durante le performance teatrali ogni sua richiesta è esaudita. Non mancano i doni che il sovrano consegna tramite i suoi aiutanti al cast teatrale per esprimere la sua ammirazione e solo dopo che il re lascia il palco l’esibizione ha termine e il cast, orchestrali compresi, possono lasciare il proprio posto.
Fin da bambino Ludwig entra in contatto con i leggendari personaggi delle saghe germaniche grazie alle pitture presenti nel castello dei suoi genitori dove da piccolo il futuro sovrano trascorre le giornate e “Parzifal” del poeta tedesco Wolfram v. Eschenbach ha un ruolo fondamentale.
Lohengrin il Cavaliere del Cigno custode del Santo Graal è il figlio di Parsifal ed esercita un fascino particolare nel giovane reale bavarese dove gli eroi e le eroine trovano una forte approvazione. Alcuni dei personaggi ideali di Schiller come Guglielmo Tell diventano i protagonisti delle opere volute dal sovrano tanto da intraprendere alcuni viaggi da solo o in compagnia verso i luoghi originali dei personaggi.
Dal 1879, in seguito, i drammi musicali del suo “diletto caro amico” Richard Wagner assumono sempre più importanza grazie all’interesse di Ludwig verso i moderni ritrovati della tecnica e la sua particolare attenzione in ogni ambito.
Dopo la sua prima visita in Francia nel 1867 Ludwig II ritorna nuovamente a Parigi nel 1874 visitando i castelli di Versailles e Fontainebleau e il Trianon. L’anno successivo visita Reims e Compiègne luoghi legati all’eroina Giovanna D’Arco. Il Re manda i suoi pittori di scena a Reims per permettere loro di predisporre un adattamento teatrale accurato dell’incoronazione di Carlo VII di Francia accompagnato durante la cerimonia solenne da Giovanna d’Arco. Grazie alle sue accurate conoscenze Ludwig diventa un critico rigoroso ed anche l’eroina Giovanna d’Arco per la sua vita e per la sua importanza storica suscita in lui genuino interesse.
Lo stesso interesse che dedica a Gugliemo Tell da grande ammiratore di Schiller recandosi anche in Svizzera nei luoghi decantati dal poeta.
Dopo una rappresentazione teatrale privata della commedia di Victor Hugo dal titolo “Marion de Lorme” nel 1881il Re dispone con entusiasmo altre due repliche. Un giovane artista Josef Kainz nel ruolo di Didier colpisce il sovrano tanto da omaggiarlo con doni e da invitarlo nel suo castello di Linderhof dove gli fa conoscere la Grotta di Venere, la capanna di Hunting e il Chiosco Moresco.
Il Re invita anche l’attore nel palco d’onore durante alcune rappresentazioni teatrali private e nel giugno 1881 si reca con lui in Svizzera (l’attore aveva già interpretato con successo il ruolo di Melchtal nel Guglielmo Tell) dove l’attor recita per il sovrano. Ma il rifiuto dell’attore (stanco oltretutto delle lunghe passeggiate in montagna) genera una rottura e le due fotografie scattate a Lucerna (presenti nell’interessante mostra) sembrano vogliano rappresentare un riavvicinamento tra le parti.
Nel maggio 1864 Re Ludwig II incontra per la prima volta il musicista Richard Wagner che sancisce il prezioso mecenatismo del sovrano verso il compositore fatto di amicizia e lealtà. Egli segue costantemente l’evolversi delle opere wagneriane e vive con entusiasmo la prima di “Tristano ed Isotta” nel 1865 e le successive. Ludwig osserva le varie fasi della messa in scena delle opere wagneriane e le difficoltà dei tecnici scenografici per la complessità delle location da produrre ma quanto fatto arricchisce l’opera stessa rendendola magica! A seguito di alcune controversie sorte in ambito teatrale e agli scandali causati dalla vita amorosa del compositore, lo stesso è costretto a lasciare Monaco trasferendosi in Svizzera (dove Re Ludwig lo incontra nel maggio 1866) pur continuando a ricevere il sostegno finanziario. Il rapporto tra i due si affievolisce ed il Re vede per la prima volta il ciclo complesso dell’opera “L’anello dei Nibelunghi” nel 1876 nel Festspielhaus di Bayreuth.
Successivamente nelle rappresentazioni private a favore del sovrano trovano sempre più posto spettacoli che richiamano costumi e architetture diverse da quanto proposto fino ad ora: architettura bizantina, costumi indiani, luoghi esotici il tutto ben realizzato con sofisticate tecniche scenografiche e di illuminazione. Decorazioni, costumi ed apparecchiature divengono sempre più elaborati e Carl Lautenschläger tecnico di scena, allievo dei fratelli Carl e Fritz Brandt, intrattiene con il sovrano scambi di opinioni e idee.
Come i castelli del re gli spettacoli privati non sono finanziati a spese dello Stato ma con le entrate del sovrano che purtuttavia non sono sufficienti a coprire tutte le spese e le proiezioni private del re hanno fine nel 1885 con l’ultimo spettacolo dal titolo “Urvasi” nel mese di maggio!
L’anno dopo il Re troverà la morte nel lago di Starnberg!
Informazioni utili
La Mostra “In Meiner Vorstellung” ospitata presso il Deutsches Theatermuseum (Galeriestraße 4. subito a destra dopo Odeonsplatz, ingresso anche dall’Hofgarten) ha debuttato lo scorso 19 aprile e rimarrà in programma fino al prossimo 30 luglio 2023, tutti i giorni (escluso lunedì) dalle 11.00 alle 17.00. Biglietto: € 4,00.
Ringraziamenti
Si ringrazia l’Amministrazione del “Deutsche Theatermuseum” di Monaco con particolare riguardo per Frau Hauer per l’invito ricevuto e per la collaborazione fornita durante la visita della valida ed assai interessante mostra “In meiner Vorstellung” legata alla vita di Re Ludwig II.
NB – Il mio resoconto rispecchia la sequenza visibile nella mostra.