La “Wieskirche” (letteralmente chiesa nel prato), il santuario del Cristo Flagellato è una dei capolavori più rappresentativi del rococò bavarese. Eretta su una piccola collina a ridosso delle Alpi bavaresi, il suo profilo dai tenui colori del bianco e del giallo spicca tra il verde circostante ed è visibile già da lontano.
La storia narra che Padre Magnus Straub e il confratello Lukas Schwaiger nel 1730 realizzarono una statua lignea del Redentore Flagellato nel convento Premostratense di Steingaden.
La statua coperta di sangue e ferite procurava profonda impressione nella popolazione credente e venne messa da parte.
Nel marzo del 1738 una contadina del luogo, Maria Lory, portò la statua nella sua tenuta ponendola al centro di una profonda adorazione. Nel mese di giugno dello stesso anno durante la recitazione di alcune preghiere vide sul volto del Cristo alcune gocce che essa ritenne fossero lacrime. Questo evento straordinario e allo stesso tempo miracoloso, segnò l’inizio di un intenso pellegrinaggio.
La piccola cappella in legno eretta nel 1740 ben presto non fu più sufficiente ad accogliere i numerosi fedeli che accorrevano sempre più numerosi da tutta Europa e il 10 luglio 1746 iniziarono i lavori della “Wieskirche”.
I fratelli Dominikus e Johann Baptist Zimmermann (architetto e pittore annoverati tra i più grandi artisti del rococò bavarese, le cui opere si trovano in diverse parti d’Europa) unitamente ad altri artisti completarono questo capolavoro in alcuni anni e il primo settembre 1754 la chiesa fu consacrata.
Dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità dal 1983 è meta continua di pellegrinaggio.
L’interno incanta per la pregevolezza dei suoi arredi e l’armonia della sua architettura; i prevalenti colori del rosso e del blu presenti sopratutto nel coro si amalgamano alla perfezione in un contesto di solenne bellezza.
L’immagine miracolosa custodita nell’altare mostra il Redentore coperto da ferite con la mano distesa nell’intento di consolare e guarire.
Sopra la teca che custodisce il Redentore si mostra la pala d’altare che raffigura Gesù Bambino posto al centro della sacra famiglia; in grembo alla madre Maria volge lo sguardo verso Giuseppe, sopra Anna la nonna di Gesù e intorno Elisabetta con il figlio Giovanni e dietro Giuseppe Zaccaria padre di Giovanni Battista. La famiglia è rivolta verso il sepolcro di Davide e al di sopra si vede l’angelo che reca la veste di colore rosso che indosserà Gesù. Questo dipinto è l’unica opera non eseguita in loco; essa proveniva da Monaco.
Ai lati vi sono due passaggi che permettono di accostarsi all’immagine miracolosa stracolmi fino all’inverosimile di immagini, candele votive, lettere di ringraziamento, suppliche e preghiere per grazie ricevute; esse rappresentano solo una parte di questi “voti” molti dei quali sono andati distrutti nel corso del tempo.
Tra le colonne si possono osservare i quattro Evangelisti: Luca (più vicino all’altare con testa di toro), Matteo (con testa d’angelo) a destra, Marco (con testa di leone) e Giovanni (raffigurato con l’aquila e con il vangelo aperto, come gli altri Evangelisti, alla pagine dove si narra della flagellazione del Redentore), con la stessa disposizione a sinistra.
Il grande affresco del soffitto mostra al centro il Cristo risorto che troneggia nella parte più alta dell’arcobaleno: è accompagnato dagli apostoli disposti alla sua destra e alla sua sinistra e dagli angeli con al centro Maria con aureola e ali.
Sotto il Cristo risorto si mostra il trono pronto per il Giudizio Universale con gli angeli accanto ad esso.
Il pulpito nella parte sinistra della navata si eleva in un insieme armonioso di elementi e mostra nella parte più alta Gesù con la tavola dei Dieci Comandamenti.
Gli altari laterali posti al centro della navata furono creati nel 1756 grazie all’opera di diversi artisti.
L’altare laterale di destra è l’altare della “Fratellanza nel Redentore Flagellato”; la pala d’altare raffigura Pietro che rinnega Gesù. Nella parte superiore sopra l’iscrizione è rappresentata la Divina Sapienza con le sembianze di una donna.
A sinistra si può ammirare l’altare della “Fratellanza delle anime povere”, dove viene presentata la scena del banchetto tenuto presso il fariseo Simone; completa l’opera nella parte finale il Padre Abramo.
Le quattro grandi statue presenti ai lati della navata raffigurano i Padri della Chiesa: Girolamo e Ambrogio (sul lato destro, spostandosi verso l’altare) e Agostino e Gregorio (dal lato opposto, nella stessa sequenza).
L’ultima citazione va al prezioso organo risalente a metà del 1700. Prima di uscire mi fermo per leggere la scritta posta sotto l’elaborata balaustra: “Dominuikus Zimmermann, Baumeister v. Landsperg”. Meritevole riconoscimento al maestro che ha creato questo capolavoro della religiosità!
Informazione utili
La “Wieskirche” è ubicata a 5 chilometri dal comune di Steingaden; aperta tutti i giorni è possibile come in tutte le chiese, monasteri e complessi abbaziali effettuare visite guidate previa informazione e prenotazione presso i locali Uffici parrocchiali. Dista circa 25 chilometri da Füssen (“B17”) e altrettanti da Oberammergau (tramite la “B23”); Monaco è distante circa 115 chilometri (tramite la “B17” e la “A96”). Il confine di stato Italia-Austria (Brennero) si trova a circa 145 chilometri (Oberammergau-Garmisch-Innsbruck-Brennero).
Ringraziamenti
Si ringrazia la comunità religiosa locale per la disponibilità dimostrata durante la visita della “Wieskirche”.