Poco distante dalla cattedrale, nella centralissima Neuhauser strasse si staglia la bianca facciata della chiesa di San Michele (St. Michael Kirche) che presenta numerose nicchie che ospitano le statue dei vari membri della casata dei Wittelsbach. Al centro tra i due possenti portali d’ingresso si mostra la bronzea figura dell’Arcangelo Michele che lotta contro il male. Il maestoso interno ad unica navata vanta un elaborato soffitto ” a botte” analogo a quello di San Pietro a Roma; altari laterali e il pulpito sulla sinistra portano al preziosissimo altare maggiore che sfiora la volta decorata. Nel presbiterio alla destra si può notare l’effige di Padre Rupert Mayer che osteggiò il partito nazista e che qui morì il 1° novembre 1945. A fianco vi è la Cripta Reale della casata dei Wittelsbach (“Wittelsbacher Fürstengruft”), motivo di visita ogni volta che mi trovo nella amata Monaco di Baviera. Il custode, nonché bigliettaio, parla solo in tedesco e tutti gli appunti che riesco a prendere durante ogni mia visita gli ottengo dai molteplici articoli, fotografie e documenti che quasi tappezzano il piccolo androne che dà nella cripta.
E’ come ogni volta il mio cuore pulsa all’inverosimile quando varco l’ingresso della cripta che custodisce diverse tombe dei membri della casata reale. Partendo dalla mia destra vedo un susseguirsi di bare, alcune sicuramente relative a bambini viste le dimensioni, fino a quando dopo aver visto quella del fratello Otto (1848-1916), il mio sguardo si blocca in corrispondenza di quella più maestosa fra tutte, il feretro di Re Ludwig II. E’ molto forte il turbamento che provo in questi momenti. Quasi non oso respirare mentre immobile fisso l’imponente bara recintata da una balaustra in ferro. Su di essa spicca la corona reale poggiata su un cuscino e davanti vi è la scritta che recita Ludwig II König v. Bayern, con le date di nascita (25 agosto 1845 ) e di morte (13 giugno 1886).
Sono passati centotrent’anni dalla sua morte ma ancora tanti sono i fiori freschi che ancor oggi ornano questo sepolcro a testimonianza di un continuo “riconoscimento” tributato verso questa storica figura, ancora tanto ricordata. Sul muro vi è una targa che riporta oltre le date appena citate, quella di inizio del suo regno con a fianco una bella raffigurazione del Re appena salito al trono e su di essa lo stemma reale. Rimango davanti al maestoso sepolcro alcuni minuti con una palpabile emozione che non riesco a trattenere e che mi accompagna fin fuori dal maestoso luogo religioso. All’interno della cripta rimane il mio pensiero e un fiore quale segno di profonda riconoscenza per quanto ancor oggi i miei occhi possono ammirare grazie a questo Re romantico, geniale, sfortunato!