Chiese, Monasteri e Abbazie La Baviera

La città di Vilshofen an der Donau e il monastero di Schweiklberg

Vilshofen an der Donau si estende in favorevole posizione adagiata tra i fiumi Vils e Wolfach che si gettano nel maestoso Danubio e per questo motivo soprannominata “kleine Flüssesstadt”, ovverosia piccola città fluviale (che mi riporta alla storica Passau).

La città si trova in un’area di antico insediamento già abitata da Celti, Romani e Baiuvari che avevano compreso la favorevole posizione geografica.

I primi documenti di Vilshofen risalgono all’anno 776 quando fu menzionata quale “dono” del monastero di Mondsee.

Nel 1206 grazie alla concessione del conte Heinrich I di Ortenburg, Vilshofen fu elevata al rango di “Città.”

In epoca medievale Vilshofen conservava all’interno della cinta muraria due torri: quella inferiore eretta dinanzi al fiume Vils che fu demolita nei primi anni del 1800 a seguito di un incendio e quella superiore tuttora esistente.

La barocca torre cittadina (Stadtturm) fu eretta tra il 1643 e il 1647 su una preesistente torre grazie al progetto elaborato da Bartolomeo Viscardi, architetto noto in Baviera. Abitata fino al 1830 quale torre di guardia e avvistamento, oggi ospita la “Galleria” cittadina.

La facciata che guarda verso il centro della città rappresentato dalla Stadtplatz custodisce nelle nicchie diverse opere: San Floriano (hl. Florian) figura religiosa invocata contro gli incendi, la Madre di Dio (Muttergottes) con in braccio il Bambin Gesù al centro e San Giovanni Battista (hl. Johannes der Täufer), patrono della città nella parte inferiore.

Il 12 maggio 1794 un devastante incendio distrusse quasi interamente la città e Stadtplatz (da cui ebbe origine il devastante incendio) che rappresenta il cuore cittadino mostra oggi la ricostruzione secondo i dettami architettonici del cosiddetto stile Inn-Salzach (in voga nei secoli XVI-XVII nelle regione toccate dai fiumi Inn e Salzach).

Il pittoresco cuore cittadino mostra diversi interessanti edifici la cui variopinte facciate ne accrescono l’interesse.

Al numero 27 si trova il Rathaus (anch’esso colpito dall’incendio) anticamente una locanda che è uno dei più antichi edifici che si affacciano nella piazza, le cui origini, testimoniate da documenti, risalgono ai secoli XII-XIII.

Vicino si può vedere la fontana chiamata “Ritter Tusch” dedicata a una importante personaggio, per la città, rappresentato da un cavaliere in completa armatura, di nome Heinrich Tusch. Nel 1343 suo padre Schweiker fondò un ospedale per i poveri che in seguito divenne il “Burgerspital” e casa di riposo. Heinrich continuò l’opera caritatevole verso la città e nel 1376 fondò la Collegiata di San Giovanni Battista con dodici canonici e un prevosto assicurando così la sopravvivenza dei religiosi. Diverse sono anche le leggende che aleggiano su questo personaggio tra cui quella di essere stato lasciato dalla giovane moglie in età avanzata, da cui l’iscrizione sullo scudo “Allein” , ovverosia “solo”.

Dall’altro lato del cuore cittadino si mostra la chiesa parrocchiale (Stadtpfarrkirche) dedicata a San Giovanni Battista, la cui prima menzione risale al 1378.

Esternamente spicca per l’alta torre che si eleva per oltre 70 metri e alla cui base si trova un crocifisso barocco proveniente dall’ex convento dei Cappuccini della stessa città.

Originariamente costruita secondo i dettami stilistici del gotico intorno al 1500, fu colpita dal devastante incendio e ridisegnata nei primi anni del 1800 in tardo barocco. L’interno ad unica navata consta di pregevole arredo ricevuto da diversi monasteri posti nelle vicinanze (Passau, Aldersbach, Niederaltaich).

L’altare maggiore spicca per la sontuosità e la preziosità dell’opera.

Chiuso da tre colonne per lato (di cui due più esterne) l’altare maggiore fu creato nei primi anni del 1700 da Josef Hartmann, ai cui lati si possono vedere le statue di Sant’Andrea (con la croce) e San Pantaleo (con la spada) e oltre le due colonne esterne le statue di Sant’Agostino (con in mano il cuore infiammato) e Santa Maria Maddalena (con in mano il teschio), tutte realizzate dall’artista appena citato. Al centro la pala d’altare, creata dal maestro di corte Johann Caspar Sing nel 1719, racconta “La visione di San Nicola”: la raffigurazione mostra Maria circondata da angeli mentre porge il bambin Gesù al santo, felice di accudirlo!

Il pulpito dorato in legno di noce è opera dell’artista J. M. Götz ed è risalente al 1717. Due angeli sembrano sorreggere la parte superiore del pulpito dove si mostrano festanti putti; domina il prezioso arredo religioso la figura di Sant’Agostino.

I sei altari laterali furono creati tra il 1715 e il 1720. Tra tutti degno di menzione è il primo di sinistra, opera dell’artista di corte, Carlo Innocenzo Carlone attivo a Passau nel primo periodo del 1700 dove è raffigurata “L’Adorazione dei Re Magi”.

Nella parte inferiore si vedono le statue dei vescovi Blasius (con il cero in mano) e Nikolaus e nella parte superiore due angeli sorreggono la grande corona dorata tra una selva di raggi.

Dal lato opposto merita di essere menzionata la grandiosa opera frutto dell’operosità di Egid Quirin Asam datata 1746. La scultura in stucco (con croce in legno) raffigura San Giovanni Nepomuceno ed ha un peso di circa dieci quintali. L’iscrizione menziona la morte dell’elettore Max IV Joseph e del birraio di Vilshofen tale Herr Wieninger.

Parallela alla piazza centrale corre Donaugasse un tempo arteria commerciale e luogo di sosta per i barcaioli ed oggi zona pedonale (“Fußgängerzone”). Spesso colpita da inondazioni causate dal vicino Danubio, nel 1959 è stata costruita una diga a sua protezione.

La bella giornata invita ad una passeggiata in Donaupromenade, luogo frequentato non solo a livello turistico, affacciata sul maestoso Danubio. L’arteria creata artificialmente nel 2000 è sede del pittoresco “Christkindlmarkt” (Mercatino natalizio). Curiose le tre figure che mostrano la vita in città con il Danubio.

L’imponente ponte sul Danubio che si vede oggi è stato inaugurato nel 2002 e prende il nome di Marienbrücke. Fino al XVI secolo la città di Vilshofen non aveva un ponte e il trasporto di persone e merci da una sponda all’altra del fiume avveniva su chiatte e barche.

Nel 1591 fu costruito il primo ponte in legno anche se nel periodo invernale a seguito di inondazioni e lunghi periodi di gelo esso veniva sempre smantellato.

Fu solo nel 1872 che il primo ponte di ferro fu costruito nell’attuale posizione grazie a Re Ludwig II e chiamato “Ludwigsbrücke” in suo onore. Esso fu distrutto alla fine della guerra.

Assai pittoresca è Fischerzeile che si affaccia sulla riva del Vils antica parte di pescatori della città.

Non può mancare a Vilshofen l’area verde nel cuore cittadino. Affacciato sul fiume Vils si trova il “Ginkgopark”, parco che prende il nome da un antico albero il “Ginkgo” originario della Cina. Aperto tutto l’anno è il luogo ideale per una passeggiata rigeneratrice tra il lussureggiante verde!

Il Monastero di Schweiklberg (Kloster Schweiklberg)

L’Abbazia benedettina di Schweikberg domina dalla collina su cui è costruito la città di Vilshofen. Le sue due torri alte 51 metri sono ben visibile da ogni parte della città.

Il Monastero fu costruito nel 1904 da parte di una comunità di monaci benedettini del convento di St. Ottilien.

Fulcro del complesso religioso è la chiesa abbaziale costruita nei primi anni del ‘900 grazie all’opera dell’architetto Michael Kurz e consacrata nel 1925.

Tema dominante della chiesa è Dio, la cui maestosa figura, che catalizza l’attenzione appena varcata la soglia d’ingresso, si mostra nella parte più importante della chiesa.

Esso è circondato da un ciclo di immagini tra cui quelle che riguardano i tre “misteri” dell’Epifania.

Nella parte superiore si possono vedere i simboli dei quattro Evangelisti, ovverosia il leone, l’angelo, l’aquila e il toro (da sinistra a destra in senso antiorario).

A destra del presbiterio si trova la Cappella del Sacramento con la croce quale simbolo della passione di Cristo.

Completano il luogo religioso una serie di variopinte raffigurazioni presenti sulle finestre e sopra l’ingresso l’organo Klais, presente dal 2000, annoverato tra i più importanti del circondario di Passau.

Il complesso abbaziale che conta circa quaranta monaci benedettini offre una scuola media, un Museo dedicato all’Africa, il negozio a tema con la vendita anche del liquore di erbe qui preparato e di un hotel ideale per vivere da vicino l’ambiente in cui è insito.

Ringraziamenti

Si ringrazia il personale del Tourist Information di Vilshofen a. d. Donau (Stadtplaz 27) per la collaborazione fornita durante la visita della città.

Informazioni utili

Vilshofen an der Donau (abitanti quasi 18 mila) si trova nella regione della Baviera orientale (Ostbayern) facente parte del circondario (Landkreis) di Passau. Essa si trova a meta strada tra le città di Deggendorf (a nord, distante circa 30 chilometri) e Passau (a sud, a circa 25 chilometri) attraversata dalla “B8” importante arteria stradale di comunicazione. La capitale bavarese si trova a circa 150 chilometri (percorrendo la “B8” e la “A92”) ed il confine di stato Austria-Italia (Brennero ) si trova a circa 280 chilometri (itinerario non autostradale che tocca Marktl am Inn, Trostberg, Chiemsee sponda occidentale, Aschau, fino ad entrare in “A93” in territorio austriaco percorrendo altri 110 chilomeetri).

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