Il Monastero di Wettenhausen (Kloster Wettenhausen) è uno tra i monasteri più antichi e più importanti della regione bavarese della Svevia (Bayerische Schwaben).
Il suggestivo campanile con la cupola a cipolla tipica della regione “avvisa” che il monastero è vicino ed è l’invito a conoscere l’antico complesso religioso.
L’abbazia fu menzionata per la prima volta nel XII secolo “custodita” fino alla Secolarizzazione dai canonici Agostiniani, quale abbazia imperiale.
Secondo la tradizione fu la nobildonna Geltrud von Roggenstein a fondare il monastero nel 982 e durante il XVI secolo l’abbazia ottenne lo “status” di principato ecclesiastico sottoposto solo all’imperatore.
L’importanza del monastero sotto l’aspetto religioso continuò a crescere fino ad arrivare alla guerra dei “Trent’Anni” che portò devastazione, morte e miseria.
Le devastazioni portate dalla guerra spinsero il prelato Dionys von Rehlingen a progettare la costruzione di una nuova chiesa. Fece demolire la preesistente navata, nel 1670 fu posta la prima pietra grazie al prezioso lavoro del capomastro Michael Thumb e nel 1683 la chiesa fu ultimata.
Nel 1802 anche l’abbazia agostiniana cadde vittima della Secolarizzazione chiudendo di fatto una storia lunga diversi secoli.
Nel 1865 le suore Domenicane del Monastero di Sant’Orsola di Augusta si stabilirono sul sito dell’ex monastero imperiale dei canonici agostiniani.
Dopo un inizio assai difficile, dovuto alle pessime condizioni in cui verteva l’ex monastero imperiale, la comunità iniziò a crescere seguendo le regole propugnate dal fondatore San Domenico.
Oltre alle funzioni prettamente religiose le suore portarono avanti diverse attività espletando anche funzioni di educazione giovanile, attive ancor oggi.
Il grande cortile con tanto di Biergarten anticipa il complesso religioso che custodisce la stupenda chiesa, oggi chiesa parrocchiale del comune di Kammeltal, la “Kaisersaal” e il “convitto” dove risiedono oggi 11 suore domenicane.
La chiesa (Katholische Pfarrkirche ex Klosterkirche) è dedicata a Maria, la madre di Dio e la facciata ovest da cui si accede all’interno ricalca lo stile rinascimentale e custodisce diverse nicchie in cui trovano riparo statue di terracotta a grandezza naturale che raffigurano il popolo della Sacra Famiglia; sopra di essi domina la figura di Dio Padre che regge una corona. Sopra il portale d’ingresso si trova lo stemma del prelato Dionys von Rehlingen.
L’interno ad unica navata abbaglia per la sontuosità degli arredi e per le elaborate lavorazioni in stucco che corrono lungo tutto il perimetro della chiesa.
Il presbiterio leggermente rialzato con il pregevole altare maggiore domina l’intero ambiente religioso e catalizza immediatamente l’attenzione. La navata sviluppa su ogni lato alcune rientranze dopo sono collocati gli altari laterali minori; il soffitto quasi a forma di botte ricorda quello della chiesa gesuita di San Michele, il più importante edificio sacro rinascimentale in terra tedesca!
Importanti i dipinti arricchiti da elaborate cornici in stucco, come quello nel soffitto che raffigura la Madonna insieme a San Domenico e Santa Caterina da Siena che tiene in mano il rosario e in lontananza ecco la raffigurazione del monastero di Wettenhausen, opera del XIX secolo.
L’altare maggiore che si eleva fino al soffitto del presbiterio dedica alla patrona della chiesa, Maria, la pala d’Altare che propone l’Assunzione della Vergine Maria. L’immagine superiore rappresenta la Santissima Trinità e tra le due immagini si può vedere lo stemma del prelato Dionys (visibile anche nel pulpito).
Ricco anche il pulpito che presenta nella cesta, al centro, Maria attorniata dai quattro evangelisti e nella parte superiore Cristo, quale Salvatore del mondo.
I banchi sono suddivisi in quattro blocchi composti da dieci file ognuna con interessanti intagli risalenti all’epoca in cui fu costruita la chiesa. Nella navata sono presenti dei confessionali in stile rococò in legno di quercia aggiunti verso la meta del 1700, opera di maestranze locali abbelliti da piccole raffigurazioni pittoriche.
Tra gli altari minori merita particolare attenzione il “Schaffner-Altar” (dal nome dell’artista di Ulm), altare mariano secondo di destra. Sull’altare sono rappresentate le 15 lodi della preghiera del Rosario, quattordici nei medaglioni che circondano l’altare e la quindicesima al centro che mostra l’incoronazione di Maria. Questo pezzo centrale rende l’altare di elevato pregio artistico.
L’organo creato nel XVII secolo si eleva fino a toccare la volta riccamente decorata con stucchi che racchiudono dipinti raffiguranti la Sacra Famiglia. Sulla sommità del maestoso organo si trova Re David affiancato da due figure angeliche.
Lascio la chiesa ma la visita del complesso monastico non è finita.
La “Kaisersaal” ubicata al secondo piano si distende per tutta la sua lunghezza e fu completata sul finire del 1600. Con il suo magnifico soffitto in stucco blu rappresenta uno degli elementi di maggior pregio del vasto complesso religioso.
I dipinti del soffitto trasmettono la filosofia della famiglia imperiale, inno alla casa d’Austria.
Con la Secolarizzazione anche la “Kaisersaal” perse parte della sua bellezza: le pareti persero gli arazzi che la adornavano e il pavimento in pietra fu sostituito nel tempo con un parquet in legno, visibile oggi.
Il Museo racconta con l’ausilio di documenti ed oggetti la storia del monastero e delle comunità religiose ivi presenti!
Informazioni utili
Il monastero di Wettenhausen si trova in Dossenberger Straße 46, Kammental, piccolo comune parte del circondario (Landkreis) di Günzburg (distante circa 110 chilometri dalla capitale bavarese). La chiesa è visitabile tutti i giorni fino alle 17.30; la Kaiser Saal (costo € 5,00) unitamente al Museo sono visitabili dalle 14.00 alle ore 16.00, con visite guidate su prenotazione.
Ringraziamenti
Desidero ringraziare Suor Teresa, Priora del monastero di Wettenhausen e con lei le suore per la gentilissima disponibilità espressa durante la visita del monastero, unitamente alla referente amministrativa del complesso religioso Frau Elsäßer Anja, per la preziosa collaborazione fornita fin dal primo contatto scritto.
