Maestoso palazzo all’epoca poco fuori Monaco, l’imponente (oggi) castello fu il dono che il principe Elettore Ferdinando Maria di Baviera (Kurfürsten Ferdinand Maria von Bayern) fece alla sua giovane consorte Enrichetta Adelaide di Savoia per celebrare la nascita del loro primogenito, erede al trono, Massimiliano II Emanuele (Maximilian II Emanuel) avvenuta nel 1662.
La regina chiamò il castello (all’epoca residenza estiva, i cui lavori iniziarono nel 1664), castello di Nymphenburg (Castello delle ninfee), rendendosi parte attiva nei lavori e favorendo l’arrivo di maestranze italiane, in primis l’architetto Agostino Barelli. Successivamente suo figlio Maximilian proseguì i lavori di ampliamento aggiungendo al corpo centrale i padiglioni laterali e grazie alla fattiva collaborazione degli architetti Zuccalli ed Effner (a lui è dedicata una piazza a Monaco, la Effnerplatz) esso divenne uno tra i palazzi più sontuosi d’Europa.
Ampliamenti commissionati dalla dinastia dei Wittelsbach che proseguirono ulteriormente e che riguardarono sia gli ambienti del castello che il grande parco che fu aperto al pubblico nel 1792 grazie al principe elettore Karl Albrecht, fino a che la Baviera divenne Regno e di conseguenza il castello di Nymphenburg residenza reale, assumendo così rilevanza ancor maggiore e divenendo raffinato “ambiente” di richiamo durante il periodo estivo, grazie al vasto parco arricchito da fontane, statue, cascate e diversi edifici realizzati dai vari nobili bavaresi.
La facciata è imponente è misura ben 600 metri. Davanti una ampia area verde lascia lo spazio a un laghetto dove dimorano placidi cigni e anatre.
Come tutte le volte che visito il castello, la prima sala cui si arriva salendo una maestosa scalinata continua a stupirmi per la bellezza e la sontuosità che emana al suo cospetto.
La “Steinerner Saal” o Sala di Pietra è il grandioso salone delle feste (Festsaal, laddove venne battezzato Ludwig, il futuro re di Baviera all’indomani della sua nascita), tripudio di stucchi e decorazioni color bianco-oro, pregiati lampadari, bellissimi affreschi che si rincorrono per l’intera estensione delle pareti, finestre che spaziano verso il verde del parco, chiusa da un soffitto che mostra una pregevole opera pittorica.
Grazie alla maestria di affermati artisti quali Johann Baptist Zimmermann e Francois Cuvilles il Vecchio, l’originale stile del Rococò è visibile ancor oggi e la sala può definirsi appieno come uno degli ambienti più ricchi del castello.
Alla destra della Sala di Pietra si sviluppa l’ala settentrionale del castello che ospita gli appartamenti del Principe Elettore e a seguire della Principessa che aveva in dote la medesima composizione del consorte, sala di anticamera, sala delle udienze, camera da letto, bagno.
Interessante nella Sala delle udienze degli appartamenti della principessa il dipinto che raffigura il Principe Elettore Ferdinand Maria con la sua consorte Enrichetta Adelaide, che adorna la rossa parete..
La camera da letto della principessa ha un letto di oltre due metri e sopra di esso l’affresco mostra un putto detto “putto burlone” sopra una nuvola che porta con se un cesto di fiori; da qualunque parte della stanza lo si guardi esso sembra girare gli occhi
La “Galleria Meridionale” che si contrappone a quella “Settentrionale” del Principe, custodisce dieci grandi dipinti che raffigurano importanti palazzi e castelli ubicati nei dintorni di Nymphenburg; tra questi mi soffermo sulla pittura che raffigura il castello di Furstenried laddove fu rinchiuso Ottone, il fratello di tre anni più giovane di Ludwig, quando la malattia che lo colpi degenerò.
Particolarmente interessante è la “Galleria delle Bellezze” (“Schonheitgalerie”), originariamente custodita presso la Residenz di Monaco. Ludwig I (1786-1868) che regnò quale secondo re di Baviera dal 1825 al 1848 e fervente ammiratore della bellezza femminile, diede incarico, tra il 1826 e il 1850, al pittore Joseph Steiner per dipingere una serie di ritratti delle donne più belle della città senza distinzione del ceto sociale.
Tra essi si trova la raffigurazione di Helene Sedlmayr che si diceva fosse la più bella donna di Monaco. Era figlia di un calzolaio e vedendo il quadro che la raffigura in un vestito bianco e blu sembra in effetti apparire più bella anche di Lola Montez, anch’essa presente, qui dipinta con un vestito nero come il colore dei suoi capelli.
La ballerina Lola Montez (nome d’arte, il suo vero nome era Maria Elisa Gilbert) fu una delle cause dell’abdicazione dal trono di Baviera di Ludwig I (avvenuta nel 1848, a favore di suo figlio il futuro Re Maximilian II) totalmente rapito da questa donna, che mise in crisi la austera corte bavarese creando non poco malumore tra la popolazione.
Nella Galleria sono raffigurate altre illustri donne quali ad esempio Maria di Prussia madre di Ludwig e futura regina di Baviera, la Arciduchessa Sofia, madre dell’Imperatore Francesco Giuseppe futuro sposo di Sisi e la nobildonna fiorentina Marianna Florenzi traduttrice di opere che conobbe il re Ludwig I a Roma nel 1821 tanto da divenire in seguito la “fiamma” italiana ipotesi suffragata dall’intensa corrispondenza tra i due.
Nel 1842 i genitori di Ludwig, Re Massimiliano II (Maximilian II, König von Bayern) e la sua consorte regina Maria di Prussia (Therese von Sachsen-Hildburghausen) stabilirono qui la loro residenza.
Dinanzi alla camera da letto della regina madre dove predomina il colore verde, la mia emozione aumenta vertiginosamente: qui poco dopo la mezzanotte del 25 agosto 1845 nacque Otto Friedrich Ludwig Wilhelm, il futuro terzo re di Baviera! Mille pensieri affiorano nella mia mente ogni qualvolta sono al cospetto di questo particolare ambiente.
La sala conserva tutt’oggi gli arredi originali appartenuti ai regnanti bavaresi: un grande letto, un divano, alcuni tavolini e alcune sedie. Sono presenti due busti, datati 1850, raffiguranti Ludwig e suo fratello Otto, ancor bambini.
Altre sale riccamente arredate completano il patrimonio del castello e la visita continua con l’interessante Museo.
Il “Marstall Museum”
Il Museo delle Carrozze (“Marstall Museum”, aperto nella forma attuale nel 1952) ospitato nell’area alla sinistra del complesso centrale ospita una pregiata e nutrita collezione di carrozze, vetture e slitte dei sovrani bavaresi, unitamente a tutta una serie di accessori da equitazione quali briglie, bardature che lo pongono ai vertici mondiali per questo tipo di collezione.
Si possono ammirare sontuose carrozze tra cui degne di particolare menzione sono quelle usate per l’incoronazione del principe elettore karl Albrecht a Imperatore (Karl VII) del Sacro Romano Impero nel 1742 a Francoforte (sua la costruzione dell’Amalienburg in onore della propria consorte Maria Amalia d’Asburgo), oppure quella usata dal re Massimiliano I v. Wittelsbach il primo re di Baviera dal 1806 fino alla sua morte, avvenuta proprio nel castello diciannove anni dopo.
Ma la più sfavillante tra tutte, ubicata in posizione dominante nella sala, è la carrozza dorata usata per l’incoronazione di Ludwig II dotata di “ingegnosità” come il sedile del cocchiere che poteva essere spostato avanti o dietro a seconda della sua atezza.
Come sempre mi soffermo davanti ad essa in assoluto silenzio mentre i miei occhi scrutano ogni centimetro di questo capolavoro dove non esiste un solo centimetro che non sia finemente lavorato. Sopra spicca la corona reale e nella parte anteriore un drappo finemente lavorato ripropone la corona reale con tanto di stemma bavarese.
Merita citazione il fatto che recentemente la maestosa carrozza reale ha beneficiato di un certosino lavoro di restauro costato secondo quanto riportato da fonti ufficiali circa 45 mila Euro.
Nella sala si può vedere anche “Cosa Rara”, il cavallo preferito da Ludwig II.
L’interessante museo comprende inoltre una serie pittorica di raffigurazioni nonché la famosa slitta con ninfa di Ludwig II usata nelle passeggiate notturne e tra le prime ad essere elettrificata.
Lascio il museo dedicando un ultimo sguardo alla carrozza reale dello sfortunato sovrano!
Il Museum Nymphenburger Porzellan”
Al piano superiore del Marstallmuseum è ubicato il Museo delle Porcellane di Nymphenburg, che espone una serie di oggetti del periodo dal XVIII a XX secolo, legati alla fabbrica di porcellane sorta nel 1747 per volere del principe elettore Max III Joseph. La collezione (chiamata “Collezione Bäuml”) dal nome del collezionista privato fu sostenuta attivamente anche da re Ludwig I tanto da fondare la “Royal Art Institute” ed annovera oggi circa mille pezzi di valore arricchita anche da donazioni private.
Il “Museum Mensch und Natur“
Dalla parte opposta si trova il “Museum Mensch und Natur” che espone innumerevoli animali impagliati e racconta attraverso una serie di immagini, diorami e postazioni interattive la struttura della terra, l’ambiente e il funzionamento del corpo umano.
Il Parco
La visita di questo gioiello bavarese continua nel vasto parco attiguo al complesso edilizio. Creato per il principe elettore Max Emanuel seguendo forme e stili francesi esso si estende su un’area di circa 180 ettari. Rivisto all’inizio del XIX secolo grazie alla maestria dell’architetto Friedrich Ludwig v. Sckell è annoverato come uno tra i più rappresentativi parchi, adorno di statue e costruzioni inframmezzate da laghetti, cascate e fontane.
La prima costruzione che si incontra addentrandosi nella vasta area verde e la costruzione denominata “Amalienburg”. Fu eretta tra il 1734 e 1739 dal principe elettore Karl Albrecht quale dimora di caccia, a beneficio della passione della sua consorte Maria Amalia. La facciata dai tenui colori del bianco e del rosa è sovrastata da una piccola cupola cinta da una balaustra ed è impreziosita da decorazioni e opere marmoree. Gli ambienti interni mostrano raffinati elementi decorativi esaltati dal Salone degli Specchi, la sala più sfarzosa della preziosa dimora.
Dimora completata da altri spazi quali la cucina arricchita da piastrelle olandesi (di Rotterdam) di color blu e da diversi utensili, dal “Gabinetto blu” dalla “Camera dei cani” dove erano soliti riposarsi i cani al rientro dalle battute di caccia.
Dalla parte opposta trova collocazione l’Eremo di Santa Maddalena (“Magdalenenkause”), edificio privo di qualsiasi ornamento o decorazione, volutamente realizzato in questo modo a voler rappresentare la fragilità dell’essere umano.
Esso fu commissionato dal principe Max Emanuel tra il 1725 e il 1728 dall’architetto di corte Joseph Effner. L’interno simboleggia un luogo di contemplazione e nella cappella si mostra la croce bizantina, pezzo tra i più pregiati.
Proseguendo dallo stesso lato vero l’interno del parco non distante dal canale centrale e vicino all’omonimo specchio d’acqua si trova immerso tra il verde il “Pagodenburg”, eretto nei primi anni del 1700 (il primo ad essere costruito) e rivisto secondo i dettami del Rococò nella metà dello stesso secolo.
Dimora destinata al riposo (dopo la giornata trascorsa tra giochi e battute di caccia) mostra al piano terra oltre 2 mila piastrelle olandesi riccamente decorate. Al piano superiore tre piccoli ambienti arricchiti da mobilio e accessori completano questa dimora dalla forma ottagonale riconoscibile esternamente per i diversi balconi presenti.
Dal lato opposto oltrepassato il lungo canale trova sistemazione il “Badenburg” cui il nome dà l’idea dell’uso di questa opulenta costruzione.
Realizzata anch’esso su progetto dell’architetto Effner tra il 1718 e il 1721 prendendo spunto dai ricchi bagni turchi il Badenburg rappresenta l’ambiente ideale per godere appieno dei piaceri di un bagno tra raffinati elementi decorativi e utili comodità.
Ricco il Salone delle feste impreziosito da preziose decorazioni e chiuso da un lavoro pittorico di valore che si distende per tutti il soffitto. Alla destra del salone appena descritto si trova la “Sala dei bagni” con pareti rivestite da piastrelle olandesi dipinte e con l’immancabile lavoro pittorico a completare il soffitto.
Sotto è ubicata la vasca tanto grande da poterci nuotare comodamente e sopra si distende il corridoio che si sviluppa per tutta l’estensione della vasca, da dove si poteva guardare chi era intento a fare il bagno. Decorata da piccole mattonelle bianche e blu (tutte con varie raffigurazioni) e da bassorilievi assai elaborati che sembrano voler sorreggere la parte superiore, infonde un senso di prezioso relax. Questa “piscina” beneficiava di acqua calda grazie a un ingegnoso impianto di riscaldamento tanto da essere menzionata dai nobili durante le visite del castello.
Al di là del laghetto su cui si affaccia il Badenburg si trova il “Monopteros”, il “Tempio di Apollo”, ricostruito nella forma attuale da Ludwig I. Sorretto da dieci colonne, con la cupola sulla cui sommità trova posto un opera dorata rappresentante Apollo, ha nel centro una stele commemorativa con dedica di Ludwig I
L’interessante giro volge al termine non senza una corsa verso la grande cascata.
Una grande scalinata cinta da due maestose sculture permette all’acqua di gettarsi nel ampio bacino per essere poi distribuita in tutto il maestoso parco di Nymphenburg grazie a un ingegnoso impianto idraulico, opera considerata all’avanguardia nell’Europa dell’epoca!
Una visita assolutamente imperdibile per chi si reca nella capitale bavarese!
Informazioni utili
Il Castello di Nymphenburg (Schloss Nymphenburg; www.schloss-nymphenburg.de) si trova nella parte occidentale della città di Monaco di Baviera. Esso è aperto tutto l’anno, tranne il 24, 25, 31 dicembre, 1 gennaio e il giovedì “grasso”, con orari che differiscono leggermente a seconda del periodo (estivo: 09.00-18,00 ; invernale 10,00-16,00). Costo biglietto di ingresso € 8,00 (rid. € 7,00) con possibilità di biglietto cumulativo con Marstall Museum (€ 6,00) e Parco (€ 5,00; chiuso in inverno) al costo di € 15,00 (invernale € 12,00). Il castello di Nymphenburg è facilmente raggiungibile con ogni mezzo (U-Bahn linea 1 fermata Rotkreuzpklatz, autobus 17 fermata Romanplatz) e dispone di park auto gratuiti a ridosso del vasto complesso residenziale. Ricordo che è sempre acquistabile la “Jahreskarten” (Carta dei Musei annuale per 1 o 2 persone) che al costo di € 75,00 (per due persone ) e € 45,00 (una persona) permette di entrare per un anno dal primo ingresso in tutti i castelli/palazzi dell’Amministrazione Statale dei Castelli, Giardini e Laghi ubicati in Baviera.
Ringraziamenti
Si ringrazia il “Bayerische Verwaltung der staatlichen Schlösser, Gärten und Seen” (“Bayerischen Schlösserverwaltung“) di Monaco di Baviera per la collaborazione fornita durante ogni visita del castello di Nymphenburg, facente parte del ricco patrimonio museale dell’Ente in questione, unitamente ai ringraziamenti per la concessione delle foto segnalate con numero 1, 2, 3, 4 e 5 e la autorizzazione alla pubblicazione su questo sito delle foto facenti parte della collezione privata dell’autore.