Il castello di Fürstenried fu costruito dal principe elettore Massimiliano II Emanuel della casata dei Wittelsbach (Kurfürst Maximilian II Emanuel von Bayern) nel periodo dal 1715 al 1717 quale residenza di caccia, dall’architetto di corte Joseph Effner.

Come avvenuto in precedenza con Enrichetta Adelaide di Savoia che aveva avuto in dono il castello di Nymphenbhurg per la nascita del primogenito nel 1662, così nel 1727 il castello viene donato alla principessa elettrice Amalia Maria (Kurfüstin Amalia Maria) moglie del principe elettore Carlo Alberto (Kürfurst Karl Albrecht) per la nascita del loro figlio (Maximilian III).
Tra il 1777 e il 1797 il castello funge da residenza vedovile per l’elettrice Maria Anna Sofia (Kürfurstin Maria Anna Sophia) e dal 1800 in poi durante le guerre napoleoniche il castello viene adibito principalmente a scopi militari.
Nel 1870-71 durante la guerra Franco-Prussiana (che segue la disastrosa guerra, per la Baviera, delle “Sette Settimane” del 1866) il castello diviene per la prima volta un ospedale militare; funzione che assolve anche durante la prima guerra mondiale e nella seconda grande guerra.
Dal 1925 il castello diviene sede del ritiro spirituale dell’Arcidiocesi di Monaco e Frisinga e successivamente anche “Seminario” per vocazioni sacerdotali.
Dopo la seconda grande guerra negli anni dal ’46 al 49 il castello diviene sede alternativa per la facoltà di Teologia della “LMU” ed ospita come studente Joseph Ratzinger, Cardinale di Monaco e Frisinga e futuro (dal 2005) Papa Benedetto XVI.
Negli anni a seguire il castello svolge altre funzioni come “Centro Studentesco”, collaborando con l’Accademia Orchestrale Bavarese (“Bayerischen Orchestrerakademie”).

Dal 2003 il castello di Fürstenried assolve a compiti spirituali e casa di ritiro cattolico, funzione in essere ancor oggi.


Il motivo che mi ha spinto alla visita del castello sta nel fatto che esso fu la “residenza” del principe (e poi nominato Re dal 1886) Otto, fratello di Re Ludwig II.
Già nel 2016 avevo avuto il privilegio di conoscere durante uno dei miei soggiorni in Baviera, la mostra dedicata al principe Otto nella Abbazia di Benediktbeuern (Kloster Benediktbeuern) con la partecipazione di diversi “studiosi” e “letterati” esperti dell’argomento, tra cui lo scrittore-autore Alfons Schweiggert che in seno alla mostra presentava il suo libro dal titolo “Il re più sfortunato della Baviera. Ottone I, fratello di Ludovico II”.



La mostra che durò oltre due mesi dal mese di maggio a luglio vide la partecipazione di diversi “esperti” e conoscere personalmente lo storico Schweiggert fu motivo di grande onore che ricordo nei dettagli ancor oggi!


La targa commemorativa è stata collocata nel giardino del castello dall’Arcidiocesi di Monaco e Frisinga (proprietaria del sito) in occasione dei 100 anni dalla morte dell’ex re Otto, che qui mori l’11 ottobre 1916, all’età di di 68 anni.

Nato nel 1848 poche settimane dopo l’ascesa di suo padre quale terzo re di Baviera (Maximilian II v. Wittelsbach) di tre anni più giovane del futuro Re Ludwig II, Ottone aveva spesso assolto ad impegni pubblici su ordine del fratello maggiore, seguendo la via militare e prendendo parte alle due guerre (1866 e 1870-71). All’indomani della vittoriosa guerra prussiana-bavarese contro la Francia in occasione della proclamazione a Imperatore del cucino prussiano Guglielmo I (della casata Hohenzollern) Ottone presenziò all’evento al posto di Ludwig II.
La partecipazione a queste due guerre minarono la psiche del giovane principe e danneggiarono la sua salute mentale, causando stati di squilibrio e alterazioni.
Re Ludwig comprende lo stato mentale del fratello che mostra segni di squilibrio a momenti di assoluta normalità. Decide quindi di curarlo privatamente lontano da occhi indiscreti e non in un ospedale psichiatrico. Dapprima viene portato nel castello di Nymphenburg ma quando la situazione peggiora nel 1883 viene portato nel castello di Fürstenried (nel frattempo riconvertito e riprogettato con la demolizione di alcune parti, l’aggiunta di altre sale come quella per i soldati di guardia ed altre rimodulazioni strutturali) che diventerà la residenza fino alla sua morte.
Otto sarà curato da Berhnard von Gudden lo stesso medico che morirà nelle acque dello Starnbergesee il 13 giugno 1886 unitamente a Re Ludwig II.
Egli divenne re solo per titolo a causa dei disturbi mentali già in stato avanzato e quindi costituzionalmente impossibilitato a sedere sul trono di Baviera nel 1886, in seguito alla prematura e tragica morte di suo fratello. Le funzioni di regnante furono quindi svolte dal principe “reggente” Luitpold, lo stesso che partecipò alla congiura per deporre Re Ludwig II dal trono di Baviera.
Soltanto nel 1913 all’indomani della morte del principe reggente, Ludovico III (figlio del principe reggente) in seguito ad una modifica costituzionale assunse il tiolo di Re a discapito di Otto, ancora in vita.
Grazie alla cortese disponibilità della Sig.ra Sayfi vengo accompagnato nella visita delle varie sale che compongono oggi il castello con tanto di interessante spiegazione.


L’attuale atrio del palazzo di Fürstenried fu creato installando un controsoffitto nella sala centrale (ex sala bianca).

La solerte “guida” mi fa notare nell’atrio una antica riproduzione del castello meritevole di essere immortalata dalla mia reflex.

L’esterno del castello – mi viene raccontato – riprende grosso modo la struttura risalente ai secoli addietro.
Il vasto giardino che circonda il palazzo è attraversato da numerosi percorsi dove non mancano panchine per il meritato riposo.


Nel giardino si trova una piccola chiesetta per le funzioni religiose dei residenti della struttura.


Esso è cinto da un muro che risale all’influenza francese.


Il cancello principale contiene il monogramma del suo costruttore l’elettore Max Emanuel.

Il giro nel parco del castello continua con a fianco sempre la preziosa dipendente del castello in veste di accompagnatrice ed “esperta” dell’ambiente, prodiga nell’interessante spiegazione.
Oltre un’ora il tempo passato nella visita di questo luogo, visita impreziosita dalla interessante spiegazione dovuta alla ben conosciuta cordialità bavarese!
Le strette di mano nell’atrio principale con i diversi dipendenti della struttura chiudono questa interessante visita che accresce le mie conoscenze bavaresi!

Ringraziamenti:


E’ motivo di grande piacere ringraziare il Dott. Polzer-Christ Markus referente del Castello per la disponibilità fornita fin dal primo colloquio scritto teso a poter visitare e conoscere il castello per accrescere le mie “conoscenze” legare alla storia della Baviera e delle sue figure storiche. Desidero inoltre ringraziare sentitamente la Sig.ra Sayfi Sibylla che ho avuto il piacere di avere come “guida” durante l’interessante visita del castello. Ringraziamenti doverosi anche per i preziosi libri ricevuti che vanno ad ampliare la mia “biblioteca bavarese” sempre più ricca ed interessante. Colgo l’occasione per salutare e ringraziare per le foto presenti nel mio articolo il Dott. Schweiggert Alfons conosciuto durante la visita della sua interessantissima Mostra legata alla figura del principe Otto v. Wittelsbach.
