Ho sempre avuto la passione per i viaggi che ho sempre documentato nel tempo.
Ancor oggi di tanto in tanto mi piace rileggere i racconti che mi riportano indietro nel tempo e mi fanno ricordare piacevoli momenti che riaffiorano nella mia mente come veloci fotogrammi di un film, altrimenti dimenticati.
Capitolo 1: Füssen e i castelli reali. (Füssen und die Königsschlösser)
Erano diversi anni che desideravo visitare la Baviera, fin da quando abitavo a Rimini, ma ogni volta per un motivo o per un altro rinviavo sempre.
Ma il grande poster che maestosamente si ergeva nel salotto in casa di amici mi conquistava sempre più! Raffigurava il tipico castello delle fiabe -dicevo tra me e me- mentre mi stropicciavo gli occhi ed immediatamente chiamavo mio figlio….Le guglie sembrano toccare il cielo -aggiungevo- ed il panorama circostante è di immensa bellezza!
Schloss Neuschwanstein, il famoso castello delle fiabe che ha ammaliato anche un certo Signor Disney, dominava l’intera sala ed io sempre di più mi facevo trasportare in un mondo fantastico popolato da dame ed intrepidi cavalieri e qualche drago cattivo!
Con moglie e figlio ed amici ero finalmente pronto a toccare con mano questo sublime castello e pronto a conoscere questa regione tedesca.
La località scelta per questo primo tour in terra bavarese è Füssen, 490 Km da Ferrara!
Attraverso l’A22 del Brennero entriamo in Austria e da qui meno di 170 chilometri ci separano dalla nostra meta.
Una sosta la effettuiamo vicino alll’ Europabrücke pochi chilometri prima di Innsbruck dove si trova una elegante stazione di servizio (Raststatte) con annesso ristorante (ma attenzione siamo in Austria, da adesso in poi non sarà facilissimo trovare un piatto di “penne al sugo” per i più piccoli), un curato angolo per i più piccoli e dove è possibile scattare qualche suggestiva foto ricordo nel percorso appositamente costruito che esalta la maestosità di questo ponte (un tempo il più alto ponte veicolare d’Europa).
Da Innsbruck proseguiamo seguendo l’indicazione per Garmisch (e non Monaco!) fino a che l’autostrada cede il passo alla Statale 314 che dopo il Fernpass a metri 1200 ci porta dopo ulteriori 50 Km di strada statale con un manto stradale perfetto, nella ridente Füssen.
Siamo in Baviera ed il cartello “Willkommen in Füssen” è accolto con un grido di gioia da tutti noi!
Füssen è una graziosa cittadina bavarese di circa 15 mila abitanti a ridosso delle Alpi, nell’incontaminata regione dell’Allgau, bagnata dalle acque del fiume Lech; curata ed ordinata ha un centro storico (ovviamente pedonale, “Fussgängerzone”) ricco di case variamente decorate, con eleganti edifici e con un dedalo di vie pittoresche e di grande fascino!
Prima tappa è il Tourist Marketing Office (il locale Ufficio del Turismo), ubicato in Kaiser Maximilian Platz 1, proprio a ridosso della zona pedonale. All’interno ci accolgono graziose dipendenti, oggi nei tradizionali abiti bavaresi, che uniscono disponibilità e professionalità da lode insieme ad un sorriso neanche fossimo “clienti” fissi!
Meglio non potevamo iniziare!
Innumerevoli sono le informazioni che ottengo come innumerevoli sono i deplians che metto nello zaino; nella elegante sala colma di materiale informativo ma anche di tantissimi souvenir noto con piacere l’angolo per i più piccoli.
Un tavolino, alcune sedie, diverse scatole di pennarelli e matite sono armoniosamente sistemate per i più piccoli.
Siamo in Baviera da appena due ore, ma già diverse sono le sorprese (piacevoli!) che questo tour ci sta regalando!
La placida visita della cittadina inizia con la Reichen strasse, sicuramente la via principale del centro storico, contornata da importanti edifici ed eleganti negozi.
Sull’omonima via si affaccia una piazza con una fontana al centro che raffigura St. Magnus il patrono di Füssen! Ma è il piccolo Simone ad attirare la mia attenzione facendomi notare proprio a ridosso della fontana una striscia metallica posta sul selciato con su scritto “Via Claudia”. E’ proprio così: l’antichissima strada romana costruita 2000 anni addietro percorreva originariamente proprio questo tracciato!
Nelle immediate vicinanze merita poi una visita l’antico castello di Hohes-Schloss, originaria residenza vescovile, dove spicca la torre dell’orologio!
Merita sicuramente più di una foto la facciata del castello sapientemente decorata soprattutto nella parte delle finestre a mo’ di balconata con una tecnica raffinata e precisa da sembrare veramente in rilievo!
Siamo a pochi passi dal Lech e complice la bella stagione il sottoscritto -cioè l’organizzatore- decide per una placida passeggiata a ridosso del fiume che ottiene uno squillante si dal gruppo, a cui segue la domanda “e il pallone? ” dai componenti maschili!
E’ la passeggiata in prossimità del fiume ci offre scorci che sono una delizia per gli occhi; scendere giù al fiume e giocare saltando tra le pietre ai lati del fiume (lasciata prudentemente la fotocamera) mi fa ritornare bambino. Il pallone è presto dimenticato è assistere divertito alle corse dei nostri ragazzini in riva al fiume mi appaga enormemente!
La lunga passeggiata in riva al fiume è il preludio ad una attesissima cena, bavarese naturalmente e qualcosa mi dice che l’annesso ristorante del nostro grazioso hotel sia il posto ideale.
E’ non mi sbagliavo: personale cortese unito a piatti bavaresi di qualità superiore ed ad un menù appositamente studiato per i bambini e soprattutto in lingua italiana ottiene dai noi tutti il massimo dei voti.
Gli ultimi quattro passi sotto un cielo stellato conclude questa intensa giornata, anche se a ben vedere i nostri Luca e Simo non mi sembrano così stanchi!
Una colazione da favola apre questa nuova giornata in Baviera: mentre il mio amico Francesco prende uova e bacon il resto del gruppo, me compreso, sceglie un buon cappuccino abbinato ad un pane e marmellata deliziosi e a qualche gustoso dolce bavarese!
Lasciamo la sala e le due simpatiche “Kellnerinen” (cameriere) ben satolli: più che una colazione è sembrata “die mittagessen” (il pranzo).
Quattro chilometri separano la località bavarese dai castelli reali. Nonostante non siano neppure le 09.00, notiamo già una buona affluenza ai diversi parcheggi dei castelli.
Oggi vedremo i castelli reali di Hohenschwangau (quello più piccolo e meno famoso) e il celebre Schloss Neuschwanstein.
Nonostante ci sia già una discreta fila, l’efficiente “Königschlösser tickets” (biglietteria) ci permette di avere i preziosi tagliandi nel giro di pochi minuti. Biglietti che già sono pezzi da collezione:oltre ad una suggestiva immagine dei castelli vi è stampato il numero di ingresso, l’orario e la lingua prescelta. Optiamo per la visita dei due castelli, per meglio comprendere la storia di questo Re, Ludwig II von Wittelsbach, cugino dell’amata (e sfortunata) Sissi, che cinse la corona del regno di Baviera appena diciottenne dopo l’improvvisa morte del padre Maximilian II senza la benché minima preparazione agli incarichi che lo avrebbero atteso in futuro e dopo un’infanzia infelice.
Una passeggiata di circa 10-15 minuti ci porta davanti al castello di Hohenschwangau, appartenuto ai genitori di Ludwig II, Maxiimilian II e Maria di Prussia. Esso è in stile neogotico di color giallo e qui il futuro Re bavarese trascorse la sua infanzia.
Iniziamo la visita ammirando le prime sale del castello che sono quelle dove visse la Regina madre. Ogni sala è armoniosamente e finemente decorata ed i nostri occhi ammirano qualcosa di assolutamente bello! Continuiamo il tour (con audioguida) ed ogni sala visitata ci offre emozioni uniche. Al piano superiore si trovano le stanze del futuro re di Baviera e rimango ammaliato dalla camera da letto “o del Tasso” così chiamata per i dipinti ivi presenti. La nostra attenzione va a una lucidissima teca dove è esposto il famoso cannocchiale con il quale Ludwig osservava i lavori di Neuschwanstein. Stupendo è anche il preziosissimo pianoforte donato da Ludwig al compositore Richard Wagner che, con le sue musiche, tanto ammaliò il futuro sovrano bavarese (e di cui quest’anno si celebrano i 200 anni dalla sua nascita).
Usciamo nel curato giardino prospiciente il castello fortemente emozionati ed increduli per quanto appena ammirato. La bella fontana al centro del giardino raffigurante un cigno (animale molto amato da Ludwig) è il soggetto di diverse belle foto mentre le montagne circostanti ci regalano uno sfondo favoloso.
Sono le ore 11.15 quando passiamo dinanzi alla conosciuta biglietteria la cui fila adesso è di almeno 2-300 metri; ingresso 119 ora 12,05 sono i numeri impressi nei nostri preziosi ticket per la visita (attesissima) di Neuschwanstein.
Una camminata di circa trenta minuti dalla biglietteria in mezzo ad un rigoglioso verde ci porta dinanzi all’imponente facciata laterale del famosissimo castello da fiaba, celebre in tutto il mondo e “riprodotto” perfino da un certo Walt Disney rimasto anche lui sedotto durante un viaggio in questa stupenda regione.
Posto sulla gola del fiume Pöllat, a 965 metri di altezza domina la vallata circostante. La storia narra che il Re pose la prima pietra il 5 settembre 1869 e nel 1886, alla sua tragica morte, non era stato ancora terminato.
La stanchezza dovuta al ritmo di marcia imposto al gruppo svanisce di colpo, quando davanti ai nostri occhi si mostra in tutta la sua maestosità questo straordinario castello.
Rimaniamo alcuni minuti in assoluto silenzio dinanzi ad esso, mentre i nostri occhi osservano qualcosa di veramente unico.
Varchiamo la fortificata porta di ingresso con a lato le due torri e finalmente posso toccare con mano questo maniero, tanto desiderato e sognato. Non mi sembra vero: sono nel cortile di Neuschwanstein, sono all’interno di questo possente castello, uno tra i fotografati castelli in assoluto e riprodotto in incalcolabili raffigurazioni.
Tantissimi sono i turisti in attesa del proprio turno nel vasto cortile, turno sapientemente segnalato per mezzo di appositi pannelli luminosi. E’ puntuale come un orologio svizzero… Bitte, tedesco, alle ore 12,05 compare il nostro numero. La visita ha inizio, mentre traspare in me un forte suggestione sicuramente dovuta alle mie intense letture su questo castello e sul suo sfortunato ideatore.
Siamo tutti molto emozionati e quasi con il cuore in gola iniziamo ad osservare le sale poste
al primo piano. Ogni sala ci regala una visione stupenda che le parole assolutamente non
possono esternare.
Nella camera da letto, ad esempio, colma di statue e preziose decorazioni, rimaniamo
letteralmente ammaliati dal letto del sovrano. Lungo quasi due metri e mezzo – recita l’audio-
guida – è abbellito da pregiati tessuti di colore blu, il colore preferito dal monarca.
Immensa è la sontuosa lavorazione decorativa presente sulla sommità del letto: non posso
assolutamente descrivere quanto i nostri occhi osservano in questo momento ma posso dire
che la storia ci narra che per questa sontuosa decorazione vi lavorarono ben 14 intagliatori
per più di 4 anni!
Ma le sorprese non finiscono qui perché ai nostri occhi ebbri di cotanta sublime e sfolgorante bellezza si mostra la sala del trono: stupenda, sublime, immensa sono aggettivi che non
bastano a descrivere i nostri stati d’animo! Rimaniamo immobili ed estasiati dinanzi a questa
ennesima meraviglia. Una grandiosa sala che raffigura l’interno di una chiesa bizantina, con
nove gradini di pregiato marmo bianco di Carrara che portano all’abside e sopra di noi un
soffitto finemente lavorato, ennesima delizia per i nostri occhi!
Cosa dire poi del maestoso candelabro in ottone dorato a forma di corona bizantina del peso
di ben 900 chilogrammi e 96 scintillanti candele?
La straordinaria visita continua ed anche i nostri ragazzini capiscono la solennità del luogo,
con un comportamento fortemente interessato e partecipativo!
Saliamo al 4° piano dove si trova la Sala dei Cantori, anch’essa sublime sala colma di preziose
decorazioni e pregiato arredamento, indi scendiamo per la visita dell’ultima sala: la cucina!
Perfettamente conservata ci incanta anch’essa per alcuni accorgimenti tecnici validi ancor oggi
come lo spiedo completamente automatico, la suddivisione per l’acqua calda e fredda e la
vasca per i pesci, separata dal resto!
Usciamo completamente inebriati da tanta bellezza ed adesso ognuno di noi fa a gara nel
raccontare quanto appena visto!
Il mio orologio segna le ore 12,50 quando ci incamminiamo, tutti raggianti di gioia per quanto
appena visto, tra una natura rigogliosa e rispettata, al famoso “Marienbrucke”, il Ponte di Maria,
dal nome della madre del sovrano!
Il curato cartello indicante “Marienbrucke” è il prologo alla visione di questo spettacolare ponte,
ad unica arcata con uno precipizio di quasi 100 metri; esso è straboccante di turisti
provenienti da ogni parte del mondo intenti a scattare suggestive foto ricordo.
Ricostruito in ferro incute un certo timore e vederlo stracolmo di turisti non aiuta inizialmente il
sottoscritto ad una foto ricordo al centro dello stesso ed al passaggio dall’altro versante per una
ultima suggestiva passeggiata.
Faccio fatica a convincere le mogli, ma da qui la visione del castello è veramente sublime!
Il panorama offerto è veramente di ineguagliabile fascino e il fiabesco castello con le sue alte
guglie che sembrano voler toccare l’azzurro cielo è protagonista universale!
Non ho assolutamente parole per descrivere il mio stato d’animo e la gioia del mio gruppo: posso
dire di aver visto e toccato con mano un autentico capolavoro costruito quasi 150 anni or sono,
ma ancora attuale nelle forme e nei contenuti, stupendo patrimonio per le generazioni future!!!