Tour nella amata Baviera baciato dal tempo soleggiato (con una spruzzata di candida neve nella notte dello scorso lunedì 13 marzo) che mi ha permesso di rispettare in pieno il mio dettagliato (come sempre) programma preparato con estrema cura (calcolo dei chilometri, itinerari, predisposizione degli incontri personali, visite programmate).
Come anticipato sui “social” (mi preme, altresì, modificare quanto riportato circa il numero dei miei soggiorni, ovverosia 68 e non come riportato giorni addietro, 69) questo soggiorno (primo del 2023) mi ha portato in dono nuovi pregevoli ed interessanti incontri personali (come ad esempio con la neo Direttrice dell’interessantissimo “Museum der bayerischen Könige”, Frau Meinicke, con il parroco OSB Neuhausen F. del Kloster di Rohr); ha accresciuto le mie conoscenze bavaresi (per esempio, la visita alla MAN a Monaco oppure la visita della pregevole Asam-Basilika a Rohr in Niederbayern o ancora l’aver conosciuto Tittmoning luogo legato al fu papa Emerito Benedetto XVI), ha consolidato i proficui rapporti interpersonali che intrattengo da anni sul suolo bavarese con Referenti, Responsabili, Direttori, presso Uffici, Enti, Amministrazioni, Associazioni e altro ancora.
Qualche chilometro in meno del precedente “tour” (solo 2059), quasi tutti i pranzi saltati come di consueto (eccezion fatta per invito presso il Privatbrauerei di Aying, grazie, ancora una volta, alla squisita amicizia-disponibilità di Herr Ibler), tanta ma tanta strada fatta con le mie gambe (anche questo è prassi nei miei soggiorni, come molto bene sa anche il carissimo amico Michele Nussbaumer di Monaco, ancora una volta entusiasta per aver conosciuto luoghi non conosciuti), una lunga sequenza di foto che accresce il mio archivio fotografico bavarese (giunto alle 30 mila unità…) e tanta tanta soddisfazione personale che accresce la mia inossidabile dedizione bavarese!
Ma come detto c’è dell’altro oltre ai summenzionati motivi di questo mio soggiorno nel “Freistaat Bayern”, motivo che mi ha riempito di entusiastico orgoglio e che in Baviera (ma non solo) ha originato una serie di elogi e complimenti che potrei descrivere uno a uno.
Sono stato nuovamente nelle quattro “regioni” che compongono la Baviera, ovverosia Algovia, Alta Baviera, Baviera Orientale e Franconia. Ho percorso autostrade (sigla “A”), strade statali (“B”), strade provinciale-distrettuali (ad esempio “St2059 direzione Leckbruck am See) tutte con un comune denominatore: strade perfette dove l’erba del rigoglioso verde intorno… si tiene a debita distanza dal margine stradale e dove guidare (e a me piace assai) è un piacere e per certi versi (almeno per il sottoscritto) anche rilassante!
Già “sold out” il giorno del mio arrivo il “Nuovo castello di Hohenschwangau” (“Neue Schloss Hohenschwangau” così come lo chiamava il suo committente, Re Ludwig II) e ancora chiuso il “Marienbrücke” (che ha riaperto lo scorso 21 marzo), così ho optato per una passeggiata (salutare e non certo lenta) intorno all’Alpsee (ovviamente già fatto) e mentre guardavo la limpida acqua dalle varie tonalità il mio pensiero correva a quel ragazzo adolescente che nuotava da una sponda all’altra divenuto principe ereditario quando non aveva neanche tre anni!
A Monaco tra le altre visite (in primis il mio deferente saluto dinanzi al monumentale sepolcro di Re Ludwig II) sono stato alla MAN, al “BMW-Welt”, al “Deutsches Museum” arricchito ed ampliato in maniera considerevole dalla mia ultima visita (su invito) per ottemperare nel miglior modo possibile a quel particolare “motivo” che ancora tengo nascosto ai “social” ma che più di qualcuno già conosce e da cui sono scaturiti una pioggia di elogi.
I miei occhi hanno beneficiato delle sontuose bellezze artistiche espresse dall’abbazia benedettina di Rohr, dalla Klosterkirche di Osterhofen, dal monastero di Schweiklberg.
Ho conosciuto nuove città bavaresi degne di essere visitare per la propria storia, per i propri edifici custoditi e tramandati con valore, come ad esempio Rosshaupten unitamente alla “Kapelle Mariä Sieben Schmerzen” edificio storico legato alla storia di Johann Jakob Erkomer architetto di rilievo famoso per il monastero di St. Mang a Füssen, quindi da conoscere non solo su carta; Vilshofen, Aldersbach, Weltenburg, Dingolfing, Tittmonig e tanto altro ancora.
E ancora una volta ho assaporato la proverbiale ospitalità bavarese, ammirato l’ordine e il rispetto, ricevuto il “Gruss Dich” da gente vista per la prima volta, ottenuto potenziale “aiuto” appena vistomi con la cartina stradale o la mappa in mano, tutte qualità proprie di questa stupenda regione, la Baviera!!!