(prima parte)
Varcare il confine della amata Baviera per il “Land” confinante del Baden-Württemberg è costato fatica lo ammetto, ma il motivo è stato “stellare” e rispondeva al nome del “Mercedes-Benz Museum“! Avevo inviato una corposa e.mail alla Direzione una sera d’inizio estate e la mattina successiva brillava, sul mio pc, l’attesissima e.mail di risposta inviata dalla responsabile del “Mercedes-Benz Classic Marketing Communication”.
Non solo avevo ricevuto il prezioso “accredito”, unitamente a mia moglie, ma lo stesso era valido per tutta la mia permanenza in terra bavarese, non conoscendo ancora la data precisa dello “sconfinamento”. Oltretutto la “fedele” partner di un considerevole numero di viaggi compiuti in Baviera è proprio la mia auto che vanta sul cofano il celebre marchio a tre punte. Ecco che lasciare la verde Baviera per una giornata ha avuto valide argomentazioni.
Automobili di prestigio racchiuse nel triangolo industriale formato dalle città di Monaco, Ingolstadt e Stoccarda che riunisce le fabbriche dei quattro più importanti “Brand” automobilistici, ovverosia BMW e Audi in Baviera, Mercedes-Benz e Porsche nel Baden Württenberg.
Da diversi anni l’opportunità di vendita “ab Werk” ovverosia in fabbrica, non così conosciuta altrove, si è rivelata una costruttiva strategia di mercato e non soltanto verso il mercato tedesco, come ho potuto appurare nei “show-room” Audi e BMW.
Karl Benz e Gottlieb Daimler entrambi ingegneri sono i geniali pionieri che segnarono l’inizio dell’era dell’automobile. Benz depositò il brevetto numero 37435 per la sua più importante scoperta, un veicolo a tre ruote spinto da un motore, la “Patent Motorwagen” a Mannheim il 29 gennaio 1886 che di fatto rappresenta la prima autovettura a scoppio (un triciclo con tre grandi ed esili ruote) e nello stesso anno (anche se i progetti erano iniziati tre anni prima) Daimler completò la sua prima “carrozza” motorizzata a Cannstatt, entrambe città del Baden-Württemberg non molto distanti tra loro.
L’avveneristico edificio che ospita il Museo e che costituisce un nobile anello di unione tra l’impianto e la vendita, prende la forma di un triangolo arrotondato ed è posto di fronte al centro di vendita, dove svetta la stella a tre punte. Inaugurato il 19 maggio del 2006 esso si avvale di un area espositiva di oltre 16 mila metri quadrati dove sono esposte circa 160 vetture e più di 1500 oggetti oltre a innumerevoli “esibizioni interattive” e racconta la storia lunga 130 anni dell’autorevole casa automobilistica, sapientemente inserita nel contesto sociale e culturale.
L’ampia elegante “hall” ospita al centro un’isola dove sono ubicate le casse, diversi punti di informazioni, il Cafe-bar ed altri servizi logistici. Diversi sono i dipendenti del Museo a disposizione dei visitatori presenti in grande numero, già dall’apertura. La mia ricerca dura giusto un minuto grazie ad un solerte dipendente che ci accompagna alla cassa dedicata fornendoci gli accrediti ed elargendoci diverse utili informazioni per la visita del Museo.
Dotati di audioguida ci avviciniamo all’avveneristico ascensore che velocemente ci porta 34 metri più in alto, all’ultimo piano da dove ha inizio la visita del museo che si sviluppa su due percorsi-esposizioni permanenti, il “Mythosrundgang” (Legend tour) e la “Collectionrundgang” (Collection tour).
Il primo percorso racconta cronologicamente la storia del marchio Mercedes-Benz dalla nascita fino ai nostri giorni, mentre il percorso “Collection” in cinque ampie sale, ognuna con una tematica ben specifica, mostra la presenza del marchio tedesco in innumerevoli ambiti, dai trasporti alla pubblica utilità.
La prestigiosa visita inizia dall’unico mezzo di locomozione che esisteva all’epoca: il cavallo.
Emblematica la frase attribuita all’Imperatore Wilhelm II che recita, “Io credo nel cavallo. L’automobile non è altro che un fenomeno transitorio”.
Daimler e Benz fondarono le rispettive proprie compagnie che si espansero fino a divenire concorrenti. E sebbene i due inventori vivevano e lavoravano a 60 miglia di distanza (Benz a Mannheim e Daimler a Cannstatt) non ebbero mai modo di conoscersi l’un l’altro. Questo recita uno dei tanti pannelli esplicativi in lingua tedesca ed inglese vicino ai busti dei tre fondatori (a Benz e Daimler bisogna aggiungere Maybach).
Per una serie di circostanze particolari, poi, Karl Benz ha legato il suo nome al carburante che alimentava le sue invenzioni. Ma il termine “Benzin” che sarebbe la parola tedesca per il termine “Gasoline”, deriva dal benzoino una resina d’albero usata nel 1830 come materiale per la fabbricazione del benzene. Tuttavia le prime stazioni di servizio si svilupparono non prima del 1920.
La prima sala racconta la nascita dell’automobile dal 1886 al 1900 con diversi veicoli esposti.
Al centro della stessa si possono ammirare proprio le due prime vetture della storia automobilistica, la “Benz Patent Motorwagen” verde a tre ruote (Benz ancora non era soddisfatto dell’impianto di sterzata sulle due ruote anteriori) e la “Daimler Motorkutsche”, nera che fu il primo veicolo a quattro ruote nel quale Maybach e Daimler installarono il loro piccolo motore chiamato “Stand-uhr”.
Sedici e diciotto erano i chilometri di velocità massima, nel 1886! Al centro tra le due auto il motore monocilindrico del peso di 92 chilogrammi con una potenza di 0,8 cavalli vapore e 462 cc. di cilindrata. Merita una accurata occhiata la teca dove è custodita la “Patentschrift” n. 37435 registrata a Mannheim e a fianco il documento che riproduce in cinque figure il primo mezzo di locomozione a motore. E cosa dire dell’intraprendenza di Bertha Benz intraprendente consorte di karl che nell’agosto 1888 unitamente ai suoi figli Richard ed Eugen all’insaputa di suo marito fece con la “Benz Patent Motor Car” a tre ruote il primo viaggio della storia dell’automobile percorrendo in 5 giorni circa 180 chilometri per arrivare a Pforzheim sua città natale, non senza innumerevoli intoppi superati con tenacia e inventiva e saccheggiando tutte le farmacie presenti sul percorso per il “ligroin”, la benzina dell’epoca!
Il corridoio che porta al livello 7 mostra diverse vetture legate al periodo in questione. Ognuna è dotata di un numero identificativo affinché con l’audioguida è possibile apprendere utili informazioni del veicolo che si sta ammirando. Tra le tante la “Benz Victoria” del 1893: di colore nero è il primo veicolo con quattro ruote che grazie ad un sistema migliorato dallo stesso Benz permetteva alle due ruote anteriori decisamente più piccole, di assumere differenti raggi di curvatura e perciò di affrontare le curve con maggior sicurezza.
La grande scritta “Daimler Motoren Gesellschaft Cannstatt” si staglia sulla fiancata del primo ”Truck”, datato 1898, il più vecchio veicolo del genere esistente. Venduto in Inghilterra, i primi acquirenti in Germania furono le fabbriche di birra che lo usarono per trasportare la bionda bevanda.
Nella sala del settimo livello tra le diverse automobili che sono autentici gioielli e che abbracciano il periodo dal 1900 al 1914, spicca il nome Mercedes. Scintillante la “Mercedes-Simplex 40 hp” che raggiungeva la velocità massima di 50 Km/h, la più antica Mercedes ancora in attività oppure la Mercedes “Double-Phaeton” 75 hp costruita in diverse versioni tra il 1907 e il 1911 dalla livrea bicolore.
Parallelamente nella sala “Gallery” sono esposti i veicoli Mercedes Benz adibiti al settore dei viaggi.
Degni di essere menzionati un autobus a due piani del 1907 usato in Inghilterra he raggiungeva la velocità di 20 Km/h con 34 posti, prodotto dalla “Daimler-Motoren-Gesellschaft” e venduto dalla “Daimler-Milnes” e una “MB 320 Limousine” nera del 1939 e una “MB 300 TD” del 1977, la prima Station Wagon della stella a tre punte, il cui acronimo “T” voleva significare “Tourism” e “Transport” allo stesso tempo.
(continua)
Per la seconda parte dell’articolo dedicato al Mercedes-Benz Museum