Ubicato in un’isola del Chiemsee il più grande dei laghi bavaresi e per questo chiamato “Il mare di Baviera”, il castello di Herrenchiemsee, il terzo castello reale, si rivelò il più costoso dei progetti del Re bavarese Ludwig II.
La prima pietra fu posta nel 1878 (21 maggio) quando ancora non era terminato Linderhof, ma già una decina di anni prima l’architetto George Dollmann aveva eseguito 13 progetti per una replica di Versailles (che il Re visitò durante il suo secondo viaggio nel 1874).
Il progetto prese il nome di “Meicost Ettal”, anagramma del motto attribuito a Luigi XIV “L’Etat c’est moi” (“Lo Stato sono io”) ed inizialmente la “Versailles Bavarese” doveva sorgere nella valle del Graswang, laddove oggi si trova il castello di Linderhof, tra la solitudine delle amate vette alpine, ma il Re dovette rinunciarvi a causa della grandiosità del progetto stesso e della esiguità dello spazio prescelto.
Il vasto e curato parco prospiciente la facciata ovest è costellato da grandi fontane (5) dominate al centro dalla maestosa fontana di Latona (“Latonabrunnen”, come a Versailles); la storia narra che la dea greca Latona si rifugiò in un villaggio con i suoi due figli e quando a loro viene vietato di bere l’acqua di un lago dagli abitanti del luogo essi vengono trasformati in rane e tartarughe proprio come si vede nella fontana.
La visita inizia dal vestibolo che mostra al centro un’opera del 1885: vaso in marmo (proveniente dall’Italia) e coppia di pavoni in bronzo, prima di salire al piano superiore grazie al maestoso scalone che riprende lo Scalone degli Ambasciatori di Versailles; subito la guida fa notare la differenza di colori tra il piano inferiore e il piano superiore. Mentre il piano superiore è decorato da colori luminosi dove spicca il rosso, quello inferiore è costellato da colori tenui e scuri con il blu ed il grigio che dominano sugli altri colori presenti; mentre sopra si erge la statua di Apollo che rappresenta il sole, nella nicchia al piano sottostante si mostra la statua di Diana, la Dea della notte (forse) in allusione al Re bavarese.
La prima sala è la “Sala delle Guardie” dove si possono ammirare alcune alabarde appartenute alle guardie reali, con dipinti che celebrano le campagne di Luigi XIV e busti in marmo su pilastri che raffigurano Marescialli francesi. Di seguito la “Prima Anticamera” e la “Seconda Anticamera” (chiamata anche “Sala ad occhio di bue”, per la particolare forma ovale della finestra). Entrambe “dedicate” al Re Sole nella prima anticamera degno di menzione è il raffinato armadio lavorato con la tecnica di “Boulle” dal nome dell’artista francese molto attivo durante il regno di Re Luigi XIV, mentre nella sala detta “Sala ad occhio di bue” spicca al centro la grande statua equestre che raffigura Luigi XIV: il cavallo fu modellato prendendo ad esempio proprio uno dei cavalli preferiti da Ludwig II.
L’interessante visita continua fino ad arrivare alla sala che merita fiumi di elogi, il “Salone degli Specchi”. Fiancheggiata dalla “Sala della Guerra” e dalla “Sala della Pace” si estende per quasi tutta la parte ovest del castello. Essa prende a riferimento la “Galerie des Glaces” (Galleria degli specchi) del castello di Versailles e con una lunghezza di 98 metri è più lunga del modello francese. Ben 17 finestre ad arco separate da pilastri rossi si affacciano sul parco e sulla parete opposta lucidissimi specchi riflettono a dismisura ciò che si ammira; 44 candelabri (con 660 candele), 33 lampadari (con 1188 candele complessive), dipinti, busti, sopraffini lavori di intaglio lungo le pareti, la volta impreziosita da una sequenza interminabile di opere pittoriche e di incisioni: si può immaginare una atmosfera più suggestiva, straordinaria e coinvolgente ammirando questa sala illuminata?
Si dice che il “Salone degli Specchi” di Herrenchiemsee supera per bellezza, sfarzosità e pregio il salone preso a riferimento di Versailles. Ma da dove iniziare ad ammirare questa immensa bellezza? Si rimane completamente ammutoliti, mentre le mie pupille sembrano palline da flipper. Lasciata l’incantevole Sala degli Specchi la guida ci accompagna nella piccola ma preziosa “Sala della Porcellana”. Tavolini, lampade, vasi: tutto qui proviene dalla pregiata manifattura di Meissen. In questa sala su una delle porte presenti è raffigurata una incantevole figura femminile e sul medaglione che tiene un angioletto si riconosce l’effige di Ludwig II. Questo è l’unico ritratto del reale bavarese presente nel castello.
Dopo la sala chiamata (anch’essa) “Sala degli Specchi” ma molto più piccola, ecco la “Sala da Pranzo” dove al centro si può vedere il famoso tavolo “che si apparecchia da sé” simile a quello presente nel castello preferito da Re Ludwig. Da ammirare, poi, il prezioso lampadario che si trova sopra il tavolo in questione, anch’esso proveniente da Meissen: in ossequio a quanto disposto dal Re bavarese tutti i calchi e i modelli di questo preziosissimo lampadario furono distrutti per prevenire qualsiasi riproduzione. Al montacarichi, grosso macchinario che si trova al piano inferiore occorrevano circa 30 minuti per portare le pietanze al piano superiore e non fu usato spesso.
E’ la volta della “Camera da Letto” dove il rosso della omologa camera di rappresentanza è sostituito dal blu, il colore preferito dal sovrano. Davanti al letto con baldacchino sempre separato dal resto della sala da una balaustra dorata e riccamente elaborata, si può vedere una lampada sferica di un blu intenso che ha al suo interno tre particolari lampade le quali creavano una suggestiva atmosfera che avvolgeva tutta la camera; il soffitto è decorato con stucchi dorati e scene di caccia.
Il tour prosegue ed ogni singolo arredo o quadro nasconde importanti “segreti” svelati dalla guida. Nella “Sala da Bagno” dove due scalette portano nella grandissima vasca anche le rappresentazioni pittoriche riprendono le peculiarità della sala stessa: il lampadario che pende sopra la vasca ovale è, questa volta, opera delle vetrerie di Murano. Merita una citazione il fatto che lo scheletro della vasca è in acciaio, segno evidente della propensione del re bavarese alle innovazioni tecniche che si stavano diffondendo.
Adiacenti alla Sala da Bagno si trovano il “Gabinetto Rosa” e il “Gabinetto Blu” che sono le ultime sale contemplate nella visita. Davanti a me si manifesta lo scalone settentrionale in mattoni grezzi privi di qualsiasi rivestimento o ornamento, che stona fortemente con quanto sinora ammirato.
La carenza di fondi, gli alti costi sostenuti e le difficoltà nel reperire e trasportare il materiale nell’isola costrinse il monarca a rinunciare al suo progetto di veder terminato il castello e il Re abitò questa sontuosa reggia soltanto per alcuni giorni, nel 1885, l’anno prima della sua morte. Al pari dello scalone settentrionale altri ambienti, non visitabili, non furono terminati e alla sua morte i lavori vennero definitivamente accantonati. Per leggere il nuovo articolo sul castello di Herrenchiemse con foto tratte dall’archivio statale bavarese questo il link: https://labavierapertutti.it/herrenchiemsee-il-castello-di-re-ludwig-ii/
Il sottoscritto ha visitato il castello di Herrenchiemsee la prima volta nel 2007 e successivamente nel 2010, 2011 (in occasione della Mostra dedicata a Ludwig II, dal titolo “Götterdämmerung“) e nel 2015 ed ogni visita regala sempre qualcosa di nuovo da scoprire ed ammirare. Durante una di queste visite ho avuto il piacere di conoscere una guida che si è dimostrata assai preparata e competente: il modo e l’enfasi con cui “spiega” ogni sala con l’aggiunta di preziose informazioni arricchisce la visita stessa rendendola ancor più interessante. A Isa Mereu del “Bayerische Schlösserverwaltung” va il mio più sentito apprezzamento nonchè il mio vivo ringraziamento per la cura e la competenza dimostrata in ogni occasione che valorizza ancor di più l’importante “mansione”!
Informazioni utili
Il castello di Herrenchiemsee (Schloss Herrenchiemsee) è ubicato nella Herreninsel, una delle isole del Chiemsee, il più grande dei laghi bavaresi. La cittadina di Prien da cui partono i traghetti si trova a pochi chilometri dall’autostrada Monaco-Salisburgo (A8 München-Salzburg) a circa 95 chilometri dalla capitale bavarese e a circa 75 chilometri dalla città austriaca. Il battello si prende da Prien-Stock e dall’approdo per raggiungere il castello si impiega a piedi circa 30 minuti con possibilità anche della carrozza…proprio come ai tempi del re bavarese. Il costo del biglietto è di Eur. 9,00 e comprende anche la visita del Museo, l’unico dedicato al re bavarese e del Convento Agostiniano situato nei pressi dell’approdo. I minori di anni 18 entrano gratuitamente se accompagnati da un adulto. Per ulteriori e più dettagliate informazioni visitare il sito: http://www.herrenchiemsee.de/ital/index.htm
Ringraziamenti
Si ringrazia il “Bayerische Verwaltung der staatlichen Schlösser, Gärten und Seen” per la fattiva collaborazione e per la concessione e l’autorizzazione alla pubblicazione delle foto contrassegnate dai numeri 1, 2, 3 e 4 e alla autorizzazione alla pubblicazione delle rimanenti foto degli interni.