I miei viaggi

Avvento in Baviera (1^ parte)

 

Wieskirche
Wieskirche
Wieskirche, il pregevole interno
Wieskirche, il pregevole interno

Ritornare nella amata Baviera durante il periodo dell’Avvento è oramai divenuta una piacevole abitudine a cui, unitamente a mia moglie, difficilmente rinuncio. Ogni città, ogni paese, ogni piccolo borgo attende questo periodo dell’anno con profonda passione ed ogni tipico “Mercatino natalizio”  ovunque presente, regala una esplosione di profumi, colori e tradizioni. Alle 05,20 di venerdì mattina una macchina nera con tanto di bandiera a rombi bianco-azzurri in bella mostra, sfreccia per le vie deserte di Ferrara, preludio ad un nuovo, ricco (se pur breve) tour: a bordo il sottoscritto che vanta diversi incarichi: guidatore, organizzatore, guida e a fianco la mia partner desiderosa quanto me di trascorrere, ancora, alcuni giorni nella regione in cima ai nostri desideri. 225 chilometri è la distanza da Verona nord fino al confine di stato con l’Austria, cui segue dopo circa 20 chilometri l’ “Europabrücke”, dal 1963 al 2004 il ponte veicolare più alto d’Europa. Oltrepassata Innsbruck e lasciate la “A13″ e la “A12”,  quasi ad occhi chiusi, mi immetto sulla statale “177”, per divenire in territorio bavarese la numero “2”. 

Oberammergau, l'interno del negozio "käthe  Wohlfahrt"
Oberammergau, l’interno del negozio “käthe Wohlfahrt”

Una palpabile euforia pervade i nostri animi e gli occhi quasi brillano quando passiamo dinanzi al cartello che ci indica l’ingresso nello “Stato libero di Baviera”, anzi nel “Freistaat Bayern”. Mittenwald, Klais (da dove si diparte la strada a pagamento che porta alla “Schachen Haus” la baita alpina voluta da Re Ludwig, ovviamente conosciuta), Garmisch annunciata dall’emblematico trampolino, Kloster Ettal ed Oberammergau, quartier generale di questo tour. 450 km e meno di 5 ore per entrare nella cittadina (che ospiterà nel 2020 la famosa “Passionspiele”) ammantata di bianco, ma con le strade perfettamente pulite. Il bianco Kofel ci mostra sulla sommità la croce, “illuminata” dal fuoco soltanto alcuni mesi fa, in onore di Re Ludwig. Il caffè preso da Marco Scocci titolare dell’omonimo bar proprio nel cuore cittadino apre gli incontri e le visite: così mentre la mia partner si precipita dal famosissimo negozio di “Käthe Wohlfahrt”, tappa imprescindibile per lei, io ne approfitto per una interessante visita al fornitissimo Tourist Office locale a due passi dalla celebre “Pilatus Haus”, sicuramente l’edificio simbolo di Oberammergau.

La neve prevista entro alcune ore ci induce ad anticipare l’incontro a Füssen con la responsabile del locale Ufficio turistico, disatnte 50 chilometri percorsi a  moderata velocità per la neve già presente, ma con le strade (principali e secondarie) percorribili grazie ad un andirivieni continuo di spazzaneve-spargisale. La Wieskirche svetta tra il bianco della neve circostante e seppur conosciuta la sua sfolgorante bellezza merita una nuova visita. Dichiarata dall’Unesco patrimonio culturale dell’umanità, fu edificata nella metà del 700 dai  fratelli Dominikus e Johann Baptist Zimmermann maestri del rococò ed è oggi meta di pellegrinaggio. L’interno è una esplosione di preziosi affreschi, sontuose decorazioni e pregevoli opere che formano uno splendido insieme. Il grande affresco del soffitto sfoggia nella parte centrale il Cristo Risorto che troneggia dalla sommità dell’arcobaleno. Il sontuoso presbiterio cinto da una decorata balaustra mostra tra le colonne che cingono l’altare, i quattro evangelisti (Luca e Matteo a destra, Marco e Giovanni a sinistra) e al centro, conservato in una teca, ecco il Redentore coperto da ferite e sanguinante con la mano distesa a benedire, curare e guarire. Usciamo estasiati da cotanta bellezza mentre fuori è un via vai, anche qui,  di possenti spazzaneve.

Oberammergau, sullo sfondo la "Pilatus Haus"
Oberammergau, sullo sfondo la “Pilatus Haus”

La statale 17 prima di entrare a Füssen ci regala la sublime visione dei castelli di Neuschwanstein e Hohenschwangau che si mostrano nella loro inconfondibile silhouette tra il bianco circostante. Il caloroso abbraccio tributato dalla referente del Tourist Information della cittadina dei castelli affettuosamente ricambiato da me e mia moglie, testimonia l’amicizia e la stima che ci lega alla gentilissima Frau Monika Partner, la prima persona conosciuta nel corso di questa mia lunga “cavalcata” in terra bavarese. La quale ci accoglie, non senza un pizzico di stupore, con questa emblematica frase “Antonio, non ti ferma neanche questa difficile giornata di neve”. Terminati i consueti convenevoli eccomi pronto a ricevere, come ogni volta, preziose informazioni legate alla Baviera e al nuovo “Musical” dedicato al sovrano bavarese, in cartellone la prossima estate; vedere, poi, con quanto interesse sfoglia il mio nuovo libro mi riempie d’orgoglio.  La breve visita della cittadina compreso il Mercatino natalizio (“Adventsmarkt Füssen”) ospitato all’interno del cortile dello “StadtMuseum” (aperto, come già anticipato, nei giorni 8,9,10,15,16 e 17 dicembre 2017), causa l’imminente arrivo di una nuova intensa precipitazione nevosa, ci induce  a lasciare Füssen e a rientrare, che è già buio, ad Oberammergau dove già nevica da alcune ore.  (continua)

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